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Home » Blog » 300 ragazzi a scuola di antimafia. L’iniziativa di Libera e Vento di Legalità ad Ariccia e Velletri.

300 ragazzi a scuola di antimafia. L’iniziativa di Libera e Vento di Legalità ad Ariccia e Velletri.

RedazioneRedazione15/02/20256 Mins Read
Il tavolo dei relatori

Palazzo Chigi ad Ariccia è stata la sede dell’incontro “Per una società libera dalle mafie e da ogni forma di illegalità” che il Presidio dei Castelli Romani “Natale De Grazia” di “Libera” e il movimento “Vento di Legalità”, hanno organizzato in collaborazione con il comune di Ariccia, coinvolgendo sedici istituti del territorio.

Una platea di quasi 300 studenti ha preso parte all’incontro che ha visto come relatori Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli, Ottavio Sferlazza, già Procuratore della Repubblica di Palmi e Gianpiero Cioffredi, Referente di Libera per il Lazio: figure prestigiose che hanno portato una testimonianza importante per tutti gli studenti.

Caterina Viola, referente del presidio di Libera dei Castelli Romani e del movimento “Vento di Legalità”, che ha moderato l’incontro, oltre i sentiti ringraziamenti a chi ha lavorato all’organizzazione della giornata, si è soffermata su quanto sia stato difficile intraprendere il percorso di cui questo evento fa parte: “Coinvolgere le scuole sulla diffusione del tema della legalità non è stato immediato, ma dopo aver conquistato la fiducia dei dirigenti scolastici e dei ragazzi, vedere una platea cosi piena e partecipativa è certamente motivo di orgoglio e mi sprona ad andare avanti senza sosta in un lavoro importante e faticoso, ma che dà tante emozioni. Durante gli incontri nelle scuole abbiamo affrontato ed elaborato insieme riflessioni sulla mafia e nelle varie forme in cui agisce come l’usura, il narcotraffico, ecomafie, appalti truccati e altri aspetti criminali”.

Significativi anche i saluti istituzionali del sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli e del Procuratore Capo della Repubblica di Velletri Giancarlo Amato. La percezione di quanto il lavoro svolto oggi sia stato importante, arriva già dal saluto del primo cittadino di Ariccia, Gianluca Staccoli, che nel suo intervento ha sottolineato come la mafia “Si nutre di omertà, paura e ignoranza. È per questo che la conoscenza è il primo passo per combatterla. Dal lavoro della Dottoressa Caterina Viola, emerge un’attenzione particolare a come la mafia si insinua nella vita quotidiana delle persone, mostrando con chiarezza che non è solo una questione di criminalità, ma un attacco diretto ai valori fondamentali della dignità e della giustizia”.

La platea del convegno

La conoscenza di questo fenomeno sociologico che va eliminato è proprio il senso degli incontri che gli studenti presenti hanno intrapreso, accompagnati dal Presidio di Libera dei Castelli Romani che include nella sua sfera di competenza diciassette comuni.

Un percorso basato su testimonianze e storie riguardanti il contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata per apprendere il modo di agire e di condurre, da parte di queste associazioni, affari illeciti ai danni di chi invece, con orgoglio e convinzione, crede in una società libera dalle mafie e da ogni forma di illegalità.

“Quella odierna è una bellissima platea, io voglio solo dire che i protagonisti di questa giornata siete voi, noi siamo qui per rispondere alle vostre domande arrivando a soddisfare ogni vostra curiosità. Noi siamo chiamati a dare questa risposta voi dovete comprendere quali sono i veri valori della legalità, che è soprattutto cultura e che non dovete cedere ai tentativi di acquisizione della vostra persona dalla criminalità organizzata. Non rendete il vostro futuro drammatico cedendo nell’illusione di un facile guadagno immediato, affidatevi alla vostra cultura. Rispetto alla violenza di genere voglio dirvi abbiate rispetto di voi stessi e nei confronti degli altri, non dovete sopraffarvi tra di voi”, così Elisabetta Garzo, prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente del Tribunale di Napoli, nel suo intervento.

Ottavio Sferlazza, già Procuratore della Repubblica di Palmi che nella sua lunga e brillante carriera si è occupato anche del procedimento contro i mafiosi che hanno assassinato il Giudice Livatino, ha voluto sottolineare alcuni punti fondamentali che devono essere dei riferimenti per tutti: “come ci hanno insegnato due grandi uomini come Paolo Borsellino e Rosario Livatino dobbiamo nella vita essere coerenti e credibili. Un altro messaggio che ci ha lasciato Paolo Borsellino è la convinzione che se i giovani negheranno il consenso alla mafia, questa sarà destinata a sparire. Ecco perché io interpreto il compito di portare la mia testimonianza nelle scuole e in queste occasioni non come una passerella, ma per la necessità di ricordare il passato perché è importante per costruire il futuro”.

L’incontro al Tognazzi di Velletri

Infine ha voluto mettere l’accento su come “Cosa Nostra” sia ancora attiva richiamando proprio i fatti recentissimi di questi giorni, e di quanto siano importanti questi incontri nelle scuole per formare le nuove generazioni sui temi della legalità.

Al giudice Livatino, beatificato dalla Chiesa Cattolica, è intitolata la biblioteca dell’I.P.S.S.A.R. “Ugo Tognazzi” di Velletri, ricordato durante l’incontro, e in cui si è svolta la seconda parte dell’evento che ha visto coinvolti alcuni studenti dell’istituto.

Qui, dal 5 marzo al 4 aprile ci saranno una serie di incontri condotti dalla referente del presidio Libera dei Castelli Romani, Caterina Viola con alcuni volontari, fortemente voluti dalla dirigente e dal corpo docente, impegnati costantemente alla diffusione della cultura della legalità tra i ragazzi che al termine del ciclo scolastico dovranno affrontare da subito il mondo del lavoro e la vita vera. Per questo l’istituto è determinato a fornire tutti gli strumenti utili a costruire il loro futuro in un ambito di legalità.

Gianpiero Cioffredi, responsabile regionale di “Libera”, conoscitore dei fenomeni mafiosi, ha voluto ricordare che Libera è una pluralità di associazioni che quest’anno compie 30 anni. Un cammino nato dal dolore di una mamma, raccolto da Don Luigi Ciotti che è arrivato a essere una realtà tale da provare a riaccreditare, attraverso percorsi idonei, giovani che hanno commesso reati. Ragazzi come i tanti oggi presenti ad ascoltare queste testimonianze che devono essere motivo di crescita.

I ragazzi, veri protagonisti dell’evento, hanno sottoposto domande sulle esperienze personali dei relatori, su come si conduce il lavoro di investigazione e cercando risposte su curiosità personali come la cybermafia. Ma è stata anche l’occasione per dichiarare con fermezza e convinzione di voler crescere in un ambito di legalità.

Una lotta continua, quella alla criminalità organizzata condotta ogni giorno, dalle istituzioni, ma anche nell’educazione scolastica che serve per costruire, a favore non solo degli studenti presenti a Palazzo Chigi, ma di tutti, un futuro libero da ogni forma di associazione criminale.

In questi valori hanno creduto e per questi principi hanno sacrificato la loro vita le 1081 vittime di mafia ufficialmente riconosciute e che saranno ricordate il prossimo 21 marzo in occasione della XXX giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, dal titolo “Il Vento della Memoria semina giustizia”.

Un vento che oggi soffiava forte anche a Palazzo Chigi ad Ariccia, che ha ispirato i giovani presenti e dato nuova linfa a quanti sono impegnati, ogni giorno, in questa dura lotta.

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