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Home » Blog » Non è un Paese per poveri, in Italia i super ricchi in aumento dell’8%

Non è un Paese per poveri, in Italia i super ricchi in aumento dell’8%

Mentre quasi 6 milioni di persone vivono in povertà
RedazioneRedazione03/07/20242 Mins Read

Mentre la povertà resta stabile, anzi in leggero aumento, i ricchi crescono a velocità supersonica.

A certificare il dato è la ricerca, World Wealth Report 2024, della società Capgemini. Nel 2023 i milionari nel mondo sono aumentati del +5,1%, arrivando a 22,8 milioni di persone.

L’Italia è il Paese dove c’è stato il maggior aumento di paperoni, con un balzo in avanti rispetto al 2022 del +8,4%. Questo risultato impressionante è dovuto al regime fiscale che ha permesso ai capitali esteri di arrivare in Italia con una tassazione molto bassa.

Mentre i ricchi crescono la povertà aumenta. Altro che redistribuzione della ricchezza.

L’incidenza di povertà assoluta in Italia risulta pari all’8,5% tra le famiglie (8,3% nel 2022) e al 9,8% tra gli individui (9,7% nel 2022): si tratta di oltre 2 milioni 234 mila famiglie, per un totale di circa 5 milioni 752 mila persone.

«Dal 2014 al 2023- spiega l’Istat- la dinamica dell’incidenza individuale segue quella familiare, anche se su livelli più elevati e con un leggero distanziamento nel corso del tempo. Si passa dal 6,9% del 2014, fino all’8,3% del 2017 e 2018; nell’intero periodo si nota un’unica flessione significativa nel 2019, quando l’incidenza individuale scende al 7,6%. Dal 2020, l’indicatore della povertà riprende la sua crescita e dal 9,1% arriva al 9,8% nel 2023, anno in cui la povertà assoluta coinvolge oltre 5,7 milioni di persone».

Il valore più elevato dell’incidenza di povertà assoluta familiare si registra nel Mezzogiorno (10,3%, ovvero 866mila famiglie), seguito dal Nord (8%, un milione di famiglie) e dal Centro (6,8%, 365mila famiglie).

L’incidenza individuale conferma il quadro appena descritto, con il Mezzogiorno che mostra i valori più elevati (12,1%), sebbene, rispetto al 2022, il Nord presenti segnali di peggioramento (9% dall’8,5%; 2,4 milioni di persone).

Le famiglie più numerose presentano i valori più alti: quelle con cinque e più componenti si attestano al 20,3%, mentre il valore più basso è relativo alle famiglie con due componenti (6,1%).

L’incidenza di povertà assoluta si conferma più marcata per le famiglie con almeno un figlio minorenne (12%), mentre per quelle con anziani si attesta al 6,4%.

La situazione degli under 18 continua a essere molto critica, con 1,3 milioni di bambini e adolescenti che appartengono a famiglie in povertà assoluta.

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