Frosinone ha perso quasi 6.000 abitanti in 20 anni, nonostante le politiche urbanistiche espansive. Un trend preoccupante, secondo Vincenzo Iacovissi, capogruppo del PSI, che punta il dito contro le condizioni ambientali, la mobilità insostenibile e l’assenza di visione della politica locale. Il calo demografico a Frosinone diventa così una priorità da affrontare con urgenza.
Vincenzo Iacovissi
In vent’anni, Frosinone ha perso circa 6.000 residenti, un dato che preoccupa cittadini e rappresentanti politici. Secondo il PSI, questo è il segnale evidente di una città che non attrae più e che, anzi, tende a spingere verso l’esterno la propria popolazione.
“Quando un capoluogo perde così tanti abitanti – afferma Iacovissi – vuol dire che esiste un problema reale di attrattività e vivibilità.”
Smog, traffico e mobilità: i nodi irrisolti
Tra le principali cause del calo demografico a Frosinone, vengono citate:
La pessima qualità dell’aria, più volte segnalata anche da ARPA e Legambiente
Un sistema di mobilità urbana inefficiente, dominato dal traffico privato
La mancanza di trasporti sostenibili e piste ciclabili sicure
L’assenza di una politica ambientale coerente e sistemica
Questi problemi, ignorati per anni, stanno contribuendo a rendere Frosinone sempre meno vivibile, soprattutto per giovani e famiglie.
Politiche urbanistiche e cementificazione: un modello superato
Nonostante anni di espansione edilizia, le politiche abitative non sono riuscite a trattenere né attrarre nuovi residenti.
“Il fattore capoluogo – spiega Iacovissi – da noi non funziona con logica centripeta, ma centrifuga: i frusinati si spostano nei comuni vicini.”
Un confronto impietoso con Latina, altro capoluogo del Basso Lazio, rende il quadro ancora più chiaro.
I numeri che allarmano
43.099 residenti a Frosinone (dati aggiornati)
Quasi 6.000 abitanti in meno rispetto a 20 anni fa
Crescita dei Comuni limitrofi a discapito del capoluogo
Numeri che, secondo il PSI, impongono una riflessione seria in sede istituzionale.
Una proposta di confronto aperto
Il capogruppo socialista chiede l’apertura di un tavolo di confronto:
“Serve un Consiglio comunale aperto, con tutti gli attori sociali, economici e istituzionali coinvolti. Una battaglia che non ha colori politici, ma solo quelli della nostra amata Frosinone.”
Il calo demografico a Frosinone è un segnale d’allarme che non può più essere ignorato. Serve una visione strategica, concreta e condivisa per restituire al capoluogo ciociaro una prospettiva di crescita e benessere.