Resta ferma l’incertezza sulla realizzazione della terza ala della ASL di Aprilia dopo l’ultima decisione della Giunta regionale guidata da Francesco Rocca. Il Partito Democratico segnala criticità legate al finanziamento, evidenziando i possibili rischi per la copertura economica e la tempistica dell’intervento.
L’opera, considerata strategica per la sanità pubblica locale, aveva già terminato l’iter autorizzativo sotto la precedente amministrazione regionale, ma la recente revisione dei fondi da parte dell’attuale giunta sembra averne compromesso l’immediata cantierabilità.

Secondo quanto evidenziato dal PD tramite interrogazione in Consiglio regionale, il progetto sarebbe “di fatto definanziato”, lasciando ora la possibilità che la spesa venga coperta dalla ASL di Latina tramite una specifica annualità di bilancio.
Permangono dubbi su quali servizi potrebbero dover subire tagli per coprire i costi dell’opera e se questa soluzione possa compromettere altre aree del bilancio aziendale.
Dal punto di vista politico, il PD sollecita il presidente Rocca a fornire risposte chiare, sottolineando l’importanza di trasparenza sulle modalità e i tempi di realizzazione.
Preoccupazione maggiore è rappresentata dalla necessità di non sottrarre risorse ai servizi sanitari già esistenti sul territorio.
La polemica politica sulla terza ala della Asl di Aprilia
Il caso della terza ala della ASL di Aprilia resta al centro del dibattito politico locale, mentre i cittadini del territorio aspettano riscontri concreti sull’avvio dei lavori e sulla garanzia che la nuova struttura possa effettivamente essere resa operativa nei tempi promessi.
Proprio sul finanziamento della terza ala del palazzo della Asl di Aprilia si era animata la discussione già qualche mese fa.
Il consigliere regionale La Penna del Pd aveva lanciato l’allarme al quale aveva risposto il centrodestra sostenendo che le risorse c’erano e sarebbero state utilizzate.
Invece adesso il costo della realizzazione della terza ala sarà a carico della ASL di Latina con mezzi e risorse proprio, il che se tutto fosse riscontrato, significherebbe non realizzarla.
Il confronto resta aperto anche sul bilancio regionale e sulla gestione delle priorità sanitarie.
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