Una giornata intensa, carica di emozione e impegno civile, ha attraversato questa mattina le strade di Albano Laziale, dove si è svolto il corteo commemorativo per il 33° anniversario della strage di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, dove i protagonisti sono stati tantissimi studenti.
Un cammino di memoria: oltre 100 passi per la giustizia
Guidati da Caterina Viola, referente del Presidio “Natale De Grazia” di Libera dei Castelli Romani, centinaia di studenti delle scuole del territorio hanno percorso i “100 passi” (e forse più) dal Museo Civico a Piazza Pia, con bandiere, cartelloni e il desiderio di testimoniare, oggi più che mai, il valore della legalità.

I protagonisti: istituzioni e giovani uniti per ricordare
Presenti al corteo anche numerose autorità civili e istituzionali: il sindaco Massimiliano Borelli, la consigliera regionale Alessandra Zeppieri, l’assessora all’Istruzione Maria Cristina Casella, e Gabriella Sergi, del direttivo nazionale di Avviso Pubblico.
“La mafia è merda. Bisogna essere consapevoli di questo per contrastarla davvero“, ha dichiarato il sindaco Borelli, usando parole forti per scuotere le coscienze.

La commemorazione pubblica, organizzata da Libera in collaborazione con il Comune di Albano e Avviso Pubblico, ha dato voce soprattutto agli studenti, veri protagonisti della giornata.
I lavori delle scuole: una memoria viva e partecipata
Gli alunni degli istituti Formalba, Foscolo, Pertini, dei comprensivi di Albano – Cecchina e Albano Laziale, insieme al Centro Provinciale Istruzione Adulti 7, hanno ricordato vittime della mafia come Rita Atria, Giuseppe Insalaco, Don Diana, Don Puglisi, Lea Garofalo, Livatino, i fratellini Asta, Maria Elena Moyano e Jaime Garzon, testimoniando un impegno concreto contro ogni forma di criminalità organizzata.

“La mafia è cambiata, veste abiti diversi. Ma non è lontana da noi”, ha sottolineato la consigliera Zeppieri, richiamando all’importanza dello studio e della responsabilità civica.
Toccante anche la testimonianza di uno studente straniero, vittima diretta della mafia nel suo Paese, che ha raccontato il suo vissuto con dignità e coraggio.
Un messaggio chiaro: mai più silenzio
“Comprendere, condividere, restituire” sono state le parole chiave degli studenti nella giornata svolta ad Albano sulla strage di Capaci. Tre verbi che racchiudono il senso profondo della memoria attiva: conoscere la verità, parlarne apertamente e trasformare la consapevolezza in azione concreta.
“Se oggi possiamo parlare di mafia è grazie al sacrificio di Falcone e di tutte le 1101 vittime innocenti delle mafie”, ha ricordato Caterina Viola, annunciando anche l’iniziativa di domenica a Piazza Pia per presentare l’Agenda Politica di Libera.
Una lotta che continua: l’impegno di Libera e Avviso Pubblico
Libera e Avviso Pubblico continuano a portare avanti un lavoro instancabile: educare alla legalità, dare voce alle vittime, offrire strumenti di resistenza civile, costruendo, passo dopo passo, una società fondata sulla giustizia.
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