Libera Aprilia torna a far sentire la propria voce, contro la nuova discarica. Con un comunicato a firma di Katia Mantovani, l’associazione Libera Aprilia denuncia con forza l’ennesimo tentativo di imporre decisioni calate dall’alto, in particolare l’autorizzazione di una nuova discarica in un’area agricola e storica del territorio comunale.
«Evidentemente, presso gli uffici della Regione Lazio circola una convinzione infondata: che la popolazione di Aprilia sia a bassa reattività sociale; e pertanto, possono disporre e utilizzare il suo territorio come pattumiera del Lazio e oltre. Bene. I “non reattivi” hanno reagito e continueranno a farlo» scrive Mantovani, ricordando con fermezza le battaglie passate della città: dalla turbogas di Sorgenia all’ampliamento del TBM tra le residenze, fino ai recenti megaimpianti di trattamento rifiuti.
L’associazione sottolinea come l’attuale progetto di discarica ricada in un’area di elevato valore agricolo e archeologico, dove insiste una Dichiarazione di Rilevante Valore mai seguita da un vincolo formale della Soprintendenza. Un luogo, inoltre, prossimo alla sorgente di Santo Stefano, che alimenta la rete idrica locale e fa parte di un progetto termale ancora in fase embrionale.
«Ovviamente è palese che la Regione non segua più criteri tecnico-scientifici nelle proprie decisioni, e men che meno coerenti con le norme (peraltro, dettate da se stessa)» prosegue il comunicato. E ancora: «autorizza, non motivando le ragioni, discariche spropositate, in assenza di una rete stradale adeguata e senza dare seguito agli impegni di bonifica presi con la Comunità Europea».
Secondo Libera Aprilia, il Comune ha più volte espresso contrarietà al progetto, con documenti depositati tra il 2023 e il 2025, ma la Regione ha proceduto comunque con l’autorizzazione, ignorando le richieste della popolazione e le criticità evidenziate. L’associazione conclude affidandosi alla giustizia amministrativa e chiedendo alle commissarie straordinarie di rispettare le volontà del Comune e della cittadinanza: «Confidiamo che la giustizia amministrativa possa accogliere questa azione a difesa della salute e dell’ambiente».