La protesta a Latina per il servizio di assistenza e integrazione scolastica coinvolge ancora una volta piazza del Popolo. È fissata per lunedì 7 luglio una nuova manifestazione promossa dalla FP CGIL che, insieme ai gruppi consiliari di opposizione, contesta la gestione comunale della sindaca Celentano.
Al centro della mobilitazione ci sono i 111 educatori sospesi in attesa del nuovo appalto, la mancanza di una procedura ponte per continuare il servizio, e le difficoltà delle famiglie che devono coprire di tasca propria l’assistenza estiva. La questione si acuisce dopo la recente variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale, con uno stanziamento da 8,5 milioni di euro che include 700mila euro per il servizio di integrazione scolastica. Secondo la FP CGIL, tuttavia, queste misure non sono sufficienti e rappresentano un “fallimento politico senza precedenti”, tanto che il sindacato chiede le dimissioni della sindaca.
Le opposizioni – Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 – giudicano negativamente sia la tempistica sia la sostanza del provvedimento. “Questa maxi variazione di bilancio arriva troppo tardi, a danno ormai fatto. È un atto privo di visione, che certifica l’incapacità dell’amministrazione di programmare e garantire servizi essenziali per la comunità”, affermano i consiglieri. Sottolineano inoltre che la copertura economica prevista non basta a rispondere alle reali necessità, dal momento che i fondi destinati al futuro appalto difficilmente garantiranno il monte orario settimanale di 24 ore per ciascun educatore.
La preoccupazione maggiore riguarda il futuro del servizio e le condizioni dei lavoratori. “Questa battaglia va fatta ora, prima che venga definito il nuovo capitolato, per ottenere una garanzia scritta non solo sulla clausola sociale, ma anche sulla tutela piena delle condizioni lavorative”, proseguono dalle opposizioni. Anche le giustificazioni avanzate dalla maggioranza vengono respinte: “L’assessora all’Istruzione Tesone ha cercato di attribuire alla pandemia l’avvio del servizio nei centri estivi. È falso: il servizio era attivo ben prima del Covid, grazie all’utilizzo delle cosiddette ‘ore salvadanaio’, frutto di risparmi accumulati durante l’anno scolastico”.
La scelta di spostare la competenza dal settore Welfare a quello Istruzione viene definita erronea e causa di ulteriore confusione. I consiglieri concludono: “La sindaca Celentano non può sottrarsi a una responsabilità politica e morale gravissima. La gestione del servizio è stata superficiale, tardiva, fallimentare”.
Segui le altre notizie sulla Provincia di Latina