Sabato 5 luglio il CSOA Ipò di Marino ospiterà un concerto di solidarietà volto a raccogliere fondi per le spese legali di Anan, Ali e Mansour, tre lavoratori palestinesi residenti in Abruzzo sottoposti a procedimento giudiziario in Italia. L’iniziativa prenderà il via alle 19, mentre il concerto inizierà alle 21, con la partecipazione degli artisti Enrico Capuano, Claudia Angelucci ed Emancipoo.
Il comunicato che annuncia l’evento inquadra la vicenda nel contesto della situazione in Medio Oriente dal 7 ottobre 2023, parlando di “almeno 60mila persone” uccise a Gaza da Israele e di un’inasprimento delle operazioni militari che hanno coinvolto anche Libano, Siria, Yemen e Iran. Secondo gli organizzatori, il conflitto attuale è frutto di decenni di colonialismo, sostenuto anche da potenze occidentali, e la resistenza palestinese viene indicata come una risposta a questa condizione.
Nel dettaglio, il caso di Anan Yaaesh viene descritto come emblematico del rapporto tra Italia e Israele. Arrestato nel gennaio 2024 su richiesta israeliana, Anan si è visto negare l’estradizione dalla Corte d’appello dell’Aquila per il rischio di subire trattamenti inumani, ma continua a rimanere in detenzione. A marzo sono stati arrestati anche Ali Irar e Mansour Doghmosh, poi scarcerati per assenza di “prove gravi e circostanziate”, ma tutti e tre sono comunque sotto processo e il procedimento dovrebbe concludersi nel luglio 2025.
Il motivo della loro imputazione, secondo il comunicato, è la partecipazione di Anan alla lotta anticoloniale in Palestina. La nota sottolinea inoltre che la resistenza all’occupazione è riconosciuta legittima dalla Convenzione di Ginevra e da diverse risoluzioni ONU, tra cui la 2625 del 1970 e la 37/43 del 1982.
Gli organizzatori invitano a respingere quello che viene definito un tentativo “di criminalizzazione della lotta di liberazione palestinese” e a partecipare alle prossime iniziative a L’Aquila per chiedere la liberazione dei tre imputati e sostenere le spese legali, promuovendo lo slogan “La resistenza non si processa. Piena libertà per Anan, Ali e Mansour”.