L’area dell’ex zuccherificio di Latina Scalo, per anni simbolo di abbandono e degrado, è protagonista di una trasformazione. Fratelli d’Italia Latina ha espresso entusiasmo per la riqualificazione avviata dalla famiglia Aumenta, imprenditori radicati nel territorio che hanno scelto di investire in un sito segnato da gravi episodi di cronaca e immobilismo.
Secondo Dino Iavarone, coordinatore comunale FDI Latina, questa non è solo una semplice riqualificazione, ma una rinascita fondata sull’eccellenza del florovivaismo pontino. Il settore è considerato tra i punti di forza dell’agricoltura locale, una risorsa che rappresenta lavoro, identità e qualità ambientale per l’intera provincia. Il nuovo progetto restituisce quindi un ruolo strategico all’ex zuccherificio, con l’obiettivo di unire produzione di qualità e attenzione al paesaggio.
L’ipotesi di una gestione pubblica era stata presa in considerazione. “Come Fratelli d’Italia, avremmo voluto che anche il Comune potesse farsi carico del recupero di quest’area, e l’ipotesi di un acquisto pubblico era stata valutata. Ma vincoli di bilancio non ce l’hanno reso possibile. Proprio per questo salutiamo con soddisfazione il passo avanti di imprenditori seri e radicati sul territorio, che hanno scelto di investire dove molti si sono voltati dall’altra parte”, si legge nella nota.
L’intervento si inserisce in un contesto più ampio di cambiamento per la città di Latina. Oltre all’ex zuccherificio, FDI cita l’avanzamento su altre situazioni storiche rimaste a lungo senza soluzione: l’ex Icos, futuro polo delle imprese e dell’innovazione, la Cittadella giudiziaria, il recupero del palazzo Key e ulteriori interventi in uscita dalla burocrazia.
Il comunicato sottolinea il sostegno a chi investe localmente con idee e pragmatismo, e ribadisce la necessità di favorire la partecipazione della cittadinanza, prevedendo spazi aperti e fruibili. “Perché una città cresce davvero quando si condivide, non solo quando si costruisce.” La rinascita dell’ex zuccherificio viene così letta come segnale di una Latina che cambia e offre risposte, non più la città delle incompiute.