Nella città di Marino è ufficiale la crisi Politica nella Maggioranza. Ieri si è consumato lo strappo in consiglio comunale con il Capogruppo di Forza Italia e la la Lega, che hanno votato contro il Documento Unico di Programmazione.
Una crisi annunciata che parte da lontano e che vede uno scontro in atto fortissimo tra il sindaco Cecchi e una parte della sua maggioranza proprio sulla gestione della città e in particolarmodo sulla programmazione del territorio.
Uno scontro che vede, tra le altre cose, contrapposti il sindaco Cecchi e il capogruppo del suo stesso partito, Forza Italia.
Il Sindaco Cecchi ha intenzione di andare dritto per la sua strada portando in aula la delibera riguardante il nuovo piano regolatore e l’assetto territoriale.
Parte della maggioranza, invece, ritiene che sia necessario ancora approfondire alcuni aspetti, ma soprattutto ha sottolineato l’assenza di documenti propedeutici e necessari per presentare il nuovo piano regolatore, senza i quali il piano regolatore sarebbe incompleto.
Atti che ormai sono diventati parte integrante della programmazione territoriale. Ma il sindaco Cecchi, continua a non ascoltare nessuno e va dritto per la sua strada.
Ieri dunque la prima avvisaglia di quello che potrebbe accadere nel prossimo consiglio comunale. A ieri i numeri sono ancora dalla parte del Sindaco Stefano Cecchi ma iniziano a scricchiolare.
Pochi giorni ed il Consiglio Comunale si esprimerà sul PUGC, il nuovo acronimo che sta per indicare il piano regolare generale.
Se si dovesse verificare la stessa situazione e se il PUGC non dovesse essere approvato, Cecchi dovrebbe prendere atto della situazione e potrebbero esserci le dimissioni del Sindaco, con eventuale azzeramento della Giunta.
Scatterebbe così l’orologio per verificare se sussistano le condizioni per proseguire oppure se sarà il caso di andare a nuove elezioni.
Il Sindaco Stefano Cecchi non ha voluto ascoltare il Coordinatore Provinciale di Noi Moderati Paolo Toppi, che aveva proposto una riunione tra il Sindaco ed i Coordinatori Provinciali del Centrodestra. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Ad oggi lo scenario della crisi resta quello più probabile, sempre che le segreterie politiche, anche regionali, non intervengano per tentare una mediazione in extremis.