Il PD di Aprilia denuncia la revoca del finanziamento destinato alla realizzazione della terza ala della Casa della Salute di Aprilia. Il progetto, originariamente previsto dal piano di edilizia sanitaria della Giunta regionale Zingaretti, aveva già ricevuto un finanziamento di 2,65 milioni di euro, provenienti in gran parte da fondi statali ex art. 20 della Legge 67/1988.
La struttura, situata in via Giustiniano, avrebbe dovuto potenziare i servizi sanitari territoriali per un bacino che comprende i comuni di Aprilia, Cisterna, Cori e Rocca Massima, per un totale di circa 120 mila abitanti.
Secondo quanto riferito dal PD, il finanziamento è stato “inspiegabilmente revocato” dalla nuova Giunta Rocca, sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Il partito di opposizione parla di “atto gravissimo” e contesta il tentativo della nuova amministrazione di scaricare i costi dell’intervento direttamente sulla ASL di Latina, che non dispone delle risorse necessarie per sostenere un progetto di questa entità.
“A nulla sono valse le rassicurazioni fornite da esponenti regionali di Fratelli d’Italia, che avevano promesso un rapido rifinanziamento del progetto: nessun atto amministrativo è mai stato adottato e nessuna conferma è arrivata dal presidente Rocca“, si legge nella nota firmata dal segretario locale Davide Zingaretti. “La realtà, purtroppo, è che l’intervento è stato definanziato e che il centrodestra ha privato Aprilia di un’infrastruttura sanitaria fondamentale.”
Il Partito Democratico, insieme al consigliere regionale Salvatore La Penna, annuncia che sta valutando tutte le iniziative politiche e istituzionali da intraprendere in Consiglio regionale, nel tentativo di riportare l’attenzione sulla questione e ottenere il ripristino dei fondi per l’ampliamento.
Zingaretti punta il dito contro le scelte del centrodestra, accusando la Giunta Rocca di “totale disinteresse verso il territorio”. Il segretario PD sottolinea come la sanità pubblica non possa essere “terreno di mera propaganda elettorale” e chiede “fatti e non promesse disattese”.





