La sentenza di assoluzione in Appello per l’omicidio di Serena Mollicone è definita “incomprensibile” dalla Corte di Cassazione, che ha annullato il verdetto con rinvio a nuovo giudizio.
Le motivazioni depositate evidenziano una lunga serie di incongruenze nella decisione che aveva prosciolto Franco Mottola, ex comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, accusati di concorso nell’uccisione della giovane studentessa di Arce.
“Una sentenza segnata da passaggi motivazionali talmente contraddittori da risultare privi di coerenza logica”, scrive la Suprema Corte.
![]()
Assoluzione omicidio Serena Mollicone, ì limiti dell’Appello secondo la Cassazione
Secondo i giudici di legittimità, la Corte d’Appello avrebbe accolto acriticamente le conclusioni già incerte della sentenza di primo grado emessa dalla Corte d’Assise di Cassino. In particolare, si contesta l’incapacità di affrontare in modo approfondito gli indizi emersi, nonostante gli stessi giudici definissero “plausibile” la ricostruzione dei fatti che li indicava come colpevoli.
“Il giudice non può astenersi dal vagliare le eventuali incertezze per verificare se sia possibile ricomporle in un quadro coerente”, si legge tra le motivazioni.
Il principio del “ragionevole dubbio” va rispettato, ma non può giustificare – secondo la Cassazione – l’omissione di un’analisi rigorosa degli elementi disponibili.
Serena Mollicone, un caso ancora aperto dopo oltre vent’anni e un assoluzione alla famiglia Mottola che lascia dubbi
L’annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione riapre uno dei casi giudiziari più complessi e sentiti del Lazio, alla luce della sentenza di assoluzione in Appello per l’omicidio di Serena Mollicone.
A oltre vent’anni dalla morte di Serena Mollicone, avvenuta nel 2001, si dovrà celebrare un nuovo processo d’Appello. L’obiettivo: valutare nuovamente le responsabilità con un esame più coerente, fondato e approfondito delle prove finora raccolte.
segui le notizie del tuo Territorio