Con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico, il problema del caro centri estivi torna al centro dell’attenzione per molte famiglie italiane. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (O.N.F.) ha diffuso i risultati di un monitoraggio sui prezzi delle strutture dedicate ai bambini durante la pausa estiva del 2025, evidenziando costi ancora molto elevati e un crescente ricorso a soluzioni parallele da parte dei genitori.
Le rette delle strutture private per centri estivi restano particolarmente onerose: per il tempo pieno, la spesa mensile media per ogni figlio raggiunge i 704 euro, mentre per la mezza giornata il costo è salito a 480 euro.
Il settore pubblico si dimostra più accessibile con un costo di 396 euro per il tempo pieno e 316 euro per la mezza giornata, ma anche qui si osservano leggeri aumenti rispetto allo scorso anno. L’indagine si basa sulla fascia ISEE più alta, superiore ai 26.000 euro.
Tra le novità rilevate spiccano le tendenze contrastanti sulle tariffe settimanali: il tempo pieno nelle strutture private registra una diminuzione del 7%, ma aumentano le tariffe per la mezza giornata e le formule senza pranzo.
La quota media settimanale nelle strutture private è di 176 euro per il tempo pieno, che scende a 120 euro per la mezza giornata. Per i centri pubblici si sale a 99 euro per il tempo pieno e 79 euro per la mezza giornata, con un incremento rispettivamente del 4% e del 5% sul 2024.
Le differenze di prezzo tra privato e pubblico sono attribuite in parte ai diversi ambienti e alle tipologie di attività offerte, che possono spaziare tra laboratori linguistici, attività artistiche e sportive. Proprio i centri tematici fanno segnare quest’anno un aumento medio delle tariffe del 3,4%.
Di fronte a questi importi, sempre più famiglie scelgono strade alternative. Si diffondono le cosiddette “tate condivise”, modalità che permette di dividere le spese affidando un gruppo di bambini (fino a quattro) a una sola babysitter.
C’è anche chi organizza ferie a rotazione tra genitori e si fa aiutare da nonni o altri parenti, nel tentativo di conciliare esigenze lavorative e cura dei figli limitando i costi.
Federconsumatori mette inoltre a disposizione tabelle dettagliate sui costi e suggerimenti utili per scegliere il centro estivo più adatto alle esigenze della famiglia.
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