Il centro di accoglienza di Piazza Ungheria torna al centro del dibattito politico a Pomezia. A infiammare la scena è il duro confronto tra la sindaca Veronica Felici e la capogruppo del PD Eleonora Napolitano, che esprimono due visioni diametralmente opposte sulla gestione dei migranti presenti a Torvajanica.
Felici: “Serve lo stop agli arrivi e il trasferimento dei migranti”
A seguito di una serie di episodi che avrebbero compromesso l’ordine pubblico nel quartiere, la sindaca ha ottenuto la convocazione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica con la Prefettura di Roma.
“Dopo i fatti incresciosi che hanno coinvolto alcuni dei 166 ospiti del Centro di Accoglienza Straordinario di Torvajanica – ha dichiarato Felici – ho chiesto una soluzione definitiva: fermare nuovi arrivi e trasferire i presenti in altre strutture.”
Felici ha ringraziato il Prefetto Lamberto Giannini per la disponibilità, sottolineando che la convocazione del comitato rappresenta per lei “un grande risultato”.

Napolitano: “Scelte disumane, mancano integrazione e progettualità”
Diametralmente opposta la posizione di Eleonora Napolitano, capogruppo PD in consiglio comunale. La consigliera ha accusato l’amministrazione Felici di non aver mai avviato politiche di inclusione e di scaricare sui migranti tutte le criticità del territorio.
“È disumano festeggiare lo stop all’accoglienza come un successo. Non un progetto, non una risorsa è stata investita per integrare persone che vivono qui da anni” ha affermato Napolitano.
Una città che soffre, ben oltre il centro migranti
Napolitano ha ampliato la riflessione al degrado urbano di Torvajanica, denunciando parchi giochi abbandonati, vetrine chiuse, passaggi a mare inaccessibili e assenza di eventi culturali.
“Troppo facile fare politica puntando sul nemico immaginario. Ma Torvajanica muore ogni giorno, anche senza migranti. Servono politiche serie e inclusive, non populismo.”
La capogruppo ha concluso con un appello:
“La mia città merita di più: dai centri di accoglienza alle ville con piscina.”
Il centro di accoglienza di Torvajanica riacutizza la divisione, anche e soprattutto ideologica, tra l’amministrazione di centro destra e l’opposizione di centro sinistra. Una vicenda che accade all’indomani del voto referendario che ha visto gli italiani molto divisi proprio sul tema della cittadinanza.
E’ innegabile che il centro di accoglienza come quello di Torvajanica e molti altri sparsi sul territorio, possono diventare anche luoghi di disagio se non vengono messe in atto azioni e politiche di inclusione e soprattutto se queste persone vengono lasciate allo sbando.
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