La crisi che ha colpito il Centro Commerciale Le Grange di Piedimonte San Germano è descritta come una delle manifestazioni più preoccupanti del disagio economico nella provincia di Frosinone.
Con 28 esercizi chiusi su 50, la situazione rischia di peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi. Pietro Pacitti, Segretario Provinciale di Noi Moderati Frosinone, ha diffuso una dichiarazione in cui indica l’urgenza di interventi strutturali e politiche coraggiose.
Secondo Pacitti, “Le Grange è solo l’ultima, visibile, dolorosa manifestazione di un malessere più ampio, profondo e strutturale che investe l’intero indotto economico e sociale della nostra provincia.”
“La vera emergenza non è più, o non soltanto, la riconversione dello stabilimento Stellantis, ma il rischio concreto che l’intero sistema produttivo e commerciale del territorio collassi nell’indifferenza generale“.
La chiusura progressiva del centro non è solo un dato economico: coinvolge famiglie, giovani, artigiani e l’intera comunità locale, con una perdita di fiducia collettiva e rischio di desertificazione commerciale.
Il tema centrale riguarda la tenuta sociale del territorio e la salvaguardia delle piccole e medie imprese, messe a dura prova dai cambiamenti industriali e dalle difficoltà economiche. Pacitti sottolinea che “un centro commerciale che si spegne significa decine di famiglie senza reddito, smarrimento sociale, perdita di fiducia, desertificazione di interi settori”.
Noi Moderati lancia quindi una proposta rivolta a Regione Lazio, Provincia di Frosinone, associazioni di categoria e comuni: l’apertura di un tavolo istituzionale permanente “per fare piena luce sulle intenzioni future, tutelare chi lavora oggi, e costruire un piano concreto per rilanciare l’intera area economica”.
Il segretario provinciale esprime la disponibilità del partito a partecipare attivamente, «come forza responsabile, radicata nel territorio e impegnata nel costruire risposte serie, trasparenti, condivise».
Il messaggio è chiaro: la provincia di Frosinone non deve diventare una “periferia dimenticata della speranza” e, per evitarlo, viene chiesto un nuovo approccio di collaborazione pubblico-privato, sindacati e forze produttive, allo scopo di realizzare una strategia di rigenerazione economica.