“Ce ne faremo una ragione, ma questo immobilismo non porta nulla di buono”. Con queste parole, Lorenzo Fiorini, Coordinatore del PSI di Veroli (FR), commenta la decisione del governatore Rocca di prorogare per un altro anno l’incarico al commissario Trequattrini, insieme a quello del subcommissario. Una scelta che, secondo il socialista, stride fortemente con la gravità della situazione economica del territorio e con la grave crisi industriale del Lazio.
Un quadro industriale sempre più fragile
La fotografia della crisi industriale nel Lazio è impietosa:
- A Civita Castellana, nonostante un leggero +7% dell’export nel terzo trimestre 2024, il settore ceramico continua a registrare una forte dipendenza dagli ammortizzatori sociali, con lo spettro dei dazi USA sempre più vicino.
- A Cassino, nello stabilimento CassinoPlant, è stata annunciata la chiusura ad oltranza fino al 5 maggio, con il blocco delle attività di montaggio e dei reparti collegati nel comparto metalmeccanico e automotive.
- A Rieti, la cassa integrazione è ormai la norma, come dimostra il caso recente dei 95 dipendenti della IMR Industries.
- In provincia di Latina, l’ultima a chiedere il ricorso agli ammortizzatori è stata la Treves Italia di Aprilia, ma preoccupano anche le sorti di realtà storiche come la Plasmon.
Fiorini: “La priorità di Rocca è sopravvivere politicamente, non rilanciare l’economia”
“In un momento così drammatico per il settore produttivo, la conferma di chi dovrebbe sovrintendere allo sviluppo industriale non era un atto dovuto, ma un grave errore di continuità politica”, afferma Fiorini.
Secondo il coordinatore socialista, la proroga degli incarichi risponde più a logiche di equilibrio interno alla coalizione di governo che a una reale visione strategica per rilanciare l’economia laziale ed uscire dalle sabbie mobili della crisi industriale del Lazio.
ZES, un’opportunità mancata per il Basso Lazio
A pochi chilometri di distanza, in Campania, sta per partire la ZES unica del Mezzogiorno, con investimenti, agevolazioni e defiscalizzazioni che potrebbero cambiare il volto produttivo del Sud. Fiorini denuncia con forza:
“Se queste misure fossero state estese alle province del Basso Lazio, avremmo potuto riattivare una politica industriale vera, con benefici concreti per occupazione e imprese”.
“Satrapie persiane” e silenzi assordanti
Il tono si fa ancora più duro nel finale della nota:
“Questo attendismo sterile e opportunistico è degno delle migliori satrapie persiane. La politica del buon governo è altra cosa, ma sembra non interessare al governatore Rocca”.
Una critica tagliente, che punta a scuotere la giunta regionale e l’opinione pubblica sulla necessità di scelte coraggiose, rapide e concrete per il rilancio del sistema produttivo laziale.
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