Le luminarie accese in pieno luglio, i nastri tagliati e le bancarelle lungo le vie del centro non bastano a calmare le acque. Anzi, secondo le associazioni, rappresentano l’ennesimo tentativo dell’amministrazione di distrarre i cittadini dalle vere emergenze che affliggono Pomezia.
L’associazione civica L’Altra Pomezia rompe il silenzio con un duro comunicato, che definisce le recenti iniziative estive «una farsa orchestrata per nascondere la putrefazione che avanza». Un attacco diretto all’evento di inaugurazione dell’Estate a Pomezia 2025, accusato di essere “una giostra della distrazione di massa”, a fronte di problemi strutturali mai risolti.
“Uno spettacolo che non nasconde il disastro”
Nel mirino finisce la spesa: 170.000 euro investiti per animare la stagione estiva. Una cifra considerata sproporzionata rispetto a quanto – secondo i promotori del comunicato – realmente necessario alla città.
“Ci vendono per rinascita qualche bancarella e uno spettacolo da circo di periferia, mentre intorno a noi la città crolla – si legge nella nota –. È una celebrazione continua del nulla, mentre i servizi essenziali sono al collasso”.
Rifiuti, strade, sicurezza: “Una città lasciata all’incuria”
Secondo L’Altra Pomezia, la realtà cittadina è ben diversa da quella raccontata nei post istituzionali: rifiuti non raccolti, strade dissestate, marciapiedi pericolosi, spiagge libere prive di servizi. Una fotografia che parla di abbandono e disattenzione, aggravata da “una sicurezza sempre più precaria e un tessuto sociale eroso dall’illegalità”.
“Le nostre case sono diventate prigioni, i furti aumentano e i vigili sembrano più interessati a fare multe che a presidiare il territorio – accusano i firmatari –. È un’amministrazione che appare più attenta alle vetrine che ai reali bisogni della città”.
Cultura dimenticata, giovani senza prospettive
Nel comunicato c’è spazio anche per la cultura e le nuove generazioni: “La cultura è asfissiata. I giovani sono stati privati di ogni occasione di crescita. Tutto è fermo, tranne la propaganda”.
Una riflessione amara che si chiude con un appello: “È ora di scendere dal carosello, di dire basta a un’amministrazione che governa come fosse casa propria. Serve competenza, rispetto, e un futuro che non sia fatto solo di luci accese e parole vuote”.
L’estate a Pomezia 2025 è appena iniziata. Ma se da un lato ci sono le luci, i palchi e i sorrisi ufficiali, dall’altro cresce il malcontento di una parte della cittadinanza che chiede attenzione, trasparenza e risposte concrete.