Fondi suore in preghiera disturbate dalla musica nell’ex convento diventato discoteca per una sera.
Da luogo di culto a pista da ballo: è quanto accaduto a Fondi, dove il chiostro dell’ex convento di San Domenico è stato trasformato in discoteca per un evento musicale organizzato il 18 maggio, dalle 17 fino a mezzanotte. La serata, promossa da alcune associazioni giovanili locali, ha animato il centro storico tra luci stroboscopiche, casse potenti e musica ad alto volume.
Tuttavia, l’iniziativa non è passata inosservata. Alcune lamentele sono arrivate dai residenti, ma soprattutto dalle suore domenicane che, come ogni giorno intorno alle 19, si erano dirette verso la cappella del convento per raccogliersi in preghiera. A causa dei volumi troppo alti, le religiose sono state costrette a tornare indietro. L’episodio, riportato dal quotidiano Avvenire in un articolo di Mirko Macaro (26 maggio 2025), ha sollevato un acceso dibattito cittadino.

Il Partito Democratico ha criticato l’accaduto parlando di “uso improprio” di un luogo di forte valore storico e religioso, chiedendo maggiore rispetto per spazi che conservano la memoria del passaggio delle reliquie di San Tommaso d’Aquino. Il PD ha inoltre chiesto chiarimenti all’ente Parco Monti Ausoni, attuale gestore del sito, in merito all’autorizzazione concessa per l’evento.
“Comprendiamo l’importanza di valorizzare i beni culturali, ma occorre trovare un equilibrio con la loro funzione originaria”, ha dichiarato il partito democratico, sottolineando come la valorizzazione turistica non possa andare a discapito della vocazione religiosa e del rispetto dei cittadini.
Insomma, la reazione a Fondi delle suore non è stata entusiasta e la loro ritirata silenziosa dalla preghiera serale ha sollevato un dibattito ampio. È davvero impossibile conciliare spiritualità e partecipazione sociale? Forse, invece di leggere l’evento come una provocazione, si potrebbe cogliere l’occasione per riflettere su nuovi linguaggi capaci di avvicinare mondi che oggi sembrano distanti. Anche la Chiesa, da sempre ancorata alla tradizione, potrebbe trovare negli appuntamenti culturali e musicali uno strumento utile per dialogare con le giovani generazioni. Musica e fede, se guidate dal rispetto, non devono per forza trovarsi in contrasto. Possono diventare due forme diverse dello stesso bisogno di incontro e condivisione.
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