Ci ha lasciato il mister Giuseppe “Peppe” Giordani, uomo di sport e un allenatore di giovani, che ha cresciuto e svezzato intere generazioni di giovani calciatori, oggi uomini.
Si è spento all’ospedale Paolo Colombo di Velletri, a seguito di una complicazione respiratoria, e sabato a Giulianello di Cori si sono svolte le esequie. Nel paese che lo ha visto crescere e dove ha scelto di vivere con la sua famiglia.
Mister Peppe Giordani ha forgiato intere generazioni di giovani, allenando le squadre giovanili della Vjs Velletri dei tempi d’oro, oggi un malinconico ricordo.

Tanti i ragazzi che ha cresciuto, con il suo modo fermo ma paternale, tanto da essere ancora oggi amato e rispettato dai giovani che sono passati sotto i suoi insegnamenti.
E sono tanti che lo rimpiangono tra Velletri e Giulianello di Cori. Ieri la società del Giulianello Calcio gli ha tributato un minuto di silenzio all’inizio del match interno e ha esposto una gigantografia per ricordarlo.

Un bel gesto da parte della società sportiva e del pubblico di Giulianello che sa come portare rispetto a chi ha dato tanto al calcio e soprattutto ai giovani.
Peccato invece che la dirigenza della Vis Velletri non abbia pensato a tributare lo stesso trattamento ad un uomo dello spessore di Mister Peppe Giordani. Un comportamento da parte della dirigenza della Vjs Velletri inqualificabile, che si commenta da sola e che da la cifra di chi oggi gestisce il sodalizio rossonero, nei confronti del migliore allenatore del settore giovanile che ha allenato per 27 anni ininterrottamente nella Vjs Velletri .
Scuse postume alla famiglia e un ricordo tardivo, non cancelleranno questa macchia della società rossonera, a cui mister Giordani ha praticamente dedicato una vita.
Nato nel 1936 Giuseppe Giordani, Peppe per tutti quanti, è cresciuto fino all’età di 8 anni a Giulianello di Cori, per poi trasferirsi da una zia nella Capitale, nel quartiere Testaccio dove ha proseguito gli studi.
Di umili origini, subito dopo la guerra, mister Giordani comincia a lavorare nei cantieri edili di Roma. Poi decide di arruolarsi in Marina e poi impiegato all’Inail. Attaccato alla famiglia, mister Peppe, ha vissuto una infanzia dura, complice la guerra, anzi l’ha vissuta poco.
Ma questo lo ha forgiato e gli ha fatto capire che solo con la volontà e la determinazione si possono raggiungere risultati e superare gli ostacoli. Per lui una poesia di Pascoli è stato più che un insegnamento. “La Piccozza” edita nel 1906 e che ritrae l’ascesa esistenziale e intellettuale di un uomo che fa affidamento solo sulle proprie forze.

E questi insegnamenti mister Giordani ha cercato di trasmetterli prima ai ragazzi che ha allenato e poi ai nipoti, ai quali era molto legato.
Lo sport è stata una passione e un modo per recuperare anche quell’infanzia poco vissuta. Il corso di allenatore nel 1970 lo fa insieme ad un personaggio che poi diventerà suo amico, Antonio Trebiciani allenatore della Primavera della Roma, con la quale vinse più titoli nazionali e sempre con la Roma riuscì ad allenare anche in Serie A..
Mister Giordani aveva anche un soprannome “o Scientifico“. Iniziò ad allenare la con la Vjs Velletri dal 1966 ininterrottamente fino al 1993, 27 anni tra i giovani, allenatore, un pò padre, anzi per molti soprattutto un secondo padre.
Memorabili i suoi allenamenti con le forche, con i palloni sospesi “a piombo” e i giovani che dovevano imparare a calciare di piatto e di collo e di esterno, fino a quando il pallone non tornava indietro diritto senza roteare intorno al palo.
Unico allenatore del settore giovanile ad arrivare alle finali nazionali nel 1979, sconfitti in semifinale dal Binasco. Il nomignolo di “o Scientifico” è perché mister Giordani spiegava ai propri ragazzi come calciare, quale posizione del corpo mantenere, come posizionarsi, e questi gesti, queste fasi, i ragazzi li dovevano riprodurre in campo, in maniera scientifica, appunto.
Ma l’affetto i suoi ragazzi gliel’hanno voluto dimostrare con una cena a sorpresa in un locale di Giulianello a cui mister Peppe non voleva neanche andare. Arrivato, è stato letteralmente travolto dai suoi ragazzi, oggi uomini e li “o Scientifico” non ha potuto trattenere le lacrime, nel vedere come, a distanza di decenni questi uomini, dimostrassero affetto e rispetto per un uomo che ha contribuito nella loro crescita e maturazione.
Un insegnamento importante quello di mister Giordani, che tutti ricorderanno. Chi non studiava e non andava bene a scuola non giocava e grazie a questi insegnamenti anche alcuni ragazzi che avevano interrotto gli studi, li ripresero fino a laurearsi. Ecco chi era mister Peppe Giordani “O Scientifico”. Molto più di un allenatore; per questo in tantissimi gli hanno voluto bene.
Mancherà alla famiglia, ai nipoti, ai suoi ragazzi e a tutti noi, un uomo di così grande levatura umana e morale, ma estremamente umile. Con se ha voluto portare il fischietto, quel fischietto con il quale ha impartito lezioni di calcio e di vita.
A Dio Mister Peppe, Sit tibi terra levis.





