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Home » Blog » Il futuro degli Ato e della gestione dell’acqua: dai problemi di gestione all’idea dei tre ambiti regionali

Il futuro degli Ato e della gestione dell’acqua: dai problemi di gestione all’idea dei tre ambiti regionali

RedazioneRedazione22/03/20254 Mins Read
da sx: dr. Paolo Soave (Responsabile Regolazione Tariffaria Egato 5 - Frosinone); ingegner Umberto Bernola (dirigente responsabile Egato 4 - Latina); ingegner Luigi Urbani (dirigente responsabile Egato 5 - Frosinone)

Si è svolta, presso il Castello Angioino di Gaeta, la seconda edizione dell’Osservatorio acque dei servizi idrici integrati (Oasii), co-organizzato dall’Egato 4 Lazio Meridionale – Latina e dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Latina.

Ha partecipato all’evento anche l’Egato 5 “Lazio Meridionale” di Frosinone, con l’intervento del dirigente responsabile, ingegner Luigi Urbani, e del responsabile della Regolazione Tariffaria, dottor Paolo Soave.

Il contributo dell’Egato 5 al convegno ha riguardato i temi proposti dal tavolo, ovvero: fare il punto sulla gestione idrica a livello territoriale; stato dell’arte del proprio territorio sia dal punto di vista infrastrutturale che economico; progetti avviati – PNRR; tariffa idrica e parametri.

Dopo un rapido excursus del servizio attivato sin dal 2003, l’ing. Urbani, si è soffermato sulle carenze del Piano d’Ambito che hanno caratterizzato sicuramente la qualità del Servizio Idrico Integrato, quindi sulla mancata esecuzione di interventi di rinnovamento delle reti di distribuzione in particolare e di raccolta acque da depurare, che hanno superato la vita utile, oggi pertanto obsolete e talvolta inadeguate.

Aspetti questi ultimi che caratterizzano le attività del gestore improntate più sulle manutenzioni, quindi sul mantenimento delle reti e non sulla sostituzione di queste. Sostituzioni che oggi richiederebbero ingenti somme che la tariffa a carico dei cittadini non può garantire.

Allora, nell’immediato e per garantire il miglior servizio alla cittadinanza, la strada intrapresa è stata quella della ‘distrettualizzazione’, intesa come la suddivisione di un’intera rete in distretti omogenei e territorialmente raccolti, al fine di poter meglio controllare i parametri che caratterizzano la distribuzione idrica (portata e pressione) e migliorare la gestione e la manutenzione. 

Obiettivi che non possono prescindere, però, da inderogabili quanto urgenti interventi strutturali, che dovranno essere garantiti; diversamente si rischia di vanificare anche questi interventi della distrettualizzazione.

Riguardo la distrettualizzazione questa è resa possibile grazie all’ottenimento di fondi legati al Pnrr (l’Ato 5 è beneficiario di un contributo di circa 27 milioni a cui si aggiungo fondi, propri e regionali per complessivi 33,4 milioni di euro, per l’efficientamento delle reti idriche).

L’ingegnere Urbani, comunque, ha auspicato di fronte al qualificato parterre la riorganizzazione degli ATO in ambiti regionali, ATO Regionali, tali da consentire l’attuazione di piani d’ambito (piano degli interventi inclusi) contestualizzati e sostenibili capaci di assicurare un servizio idrico a tre “E” ovvero Efficiente, Efficace ed Economico.

Per completezza di informazioni infine, sul fronte, invece, della fognatura e depurazione, l’Ato 5 è destinatario di due finanziamenti Pnrr, entrambi relativi alla sistemazione e adeguamento dell’impianto intercomunale Torrerisi (che interessa i comuni Ausonia, Coreno Ausonio e Castelnuovo Parano) per complessivi 18 milioni di euro, cofinanziati per 6,3 milioni dalla tariffa idrica.

Tariffa idrica e parametri 

A riguardo è intervenuto il dr. Soave particolarmente sugli aspetti legati alla tariffa applicata e dell’impianto metodologico di calcolo fissato dall’Arera, e in prima battuta ha ricordano le varie metodologie che si sono succedute al riguardo dal 2012 ad oggi, illustrando l’attività svolta dall’Egato 5 in merito al computo del cosiddetto Vincolo dei Ricavi Garantito (VRG) per il 2024 pari a 100.186.988 euro; alla redazione del Piano degli Interventi 2024-2029 per un investimento medio annuo di 32 milioni, pari a circa 72,91 per abitante e al calcolo degli investimenti realizzati fino al 2023 pari a 162.557.974 euro.

Ha concluso il dr. Soave che, stante la rigidezza dell’impianto metodologico e il dovuto contenimento della tariffa, è inevitabile, allo stato, il ricorso a fonti esterne di finanziamento alternative per garantire il servizio.

Tra i tanti soggetti coinvolti: i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; per la Regione Lazio l’Assessora Manuela Rinaldi e la Garante del Servizio idrico Manuela Veronelli, oltre al Direttore Area ciclo delle acque Nicola Marcucci; il Segretario dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale Marco Casini; l’Agenzia Spaziale Italiana e Confagricoltura Lazio, oltreché grandi esperti del settore come il presidente di Earth and Water Agenda Foundation Erasmo D’Angelis, l’AD di ACEA Acque Francesco Buresti, Il presidente esecutivo ACEA Ato 5 Roberto Cocozza, il Presidente di Acqualatina Cinzia Marzoli e l’Amministratrice delegata di Acqualatina Patrizia Vasta.

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