La protesta dei lavoratori di ABC, l’azienda speciale che ha in gestione i rifiuti a Latina, è scoppiata davanti al Comune. Gli operatori, rappresentati dall’UGL Psa, hanno chiesto pubblicamente le dimissioni della Sindaca Matilde Celentano, dell’assessore all’Ambiente Addonizio e dell’assessora al Bilancio Nasti, denunciando condizioni lavorative insostenibili e la mancanza di ascolto da parte dell’amministrazione.
Al centro della contestazione, il taglio del canone per la municipalizzata che, secondo il sindacato, ha avuto conseguenze gravi: meno personale impiegato, peggioramento delle condizioni di lavoro e un crollo della qualità del servizio di igiene urbana in città.
I lavoratori si sono presentati davanti al Comune con cartelloni eloquenti: “Sindaco dimettiti”, “Vergogna”, “Meno parole, più fatti”. Il clima, tra rabbia e rassegnazione, ha mostrato la tensione crescente tra l’amministrazione e chi, ogni giorno, assicura il servizio alla cittadinanza.
Il Sindaco ha ricevuto una delegazione sindacale, ma l’UGL PSA ha sottolineato che, ancora una volta, non sono arrivate risposte chiare: solo “promesse di aumentare i fondi nel bilancio”, definite “vacue” da chi protesta. Dopo due anni di attesa e interlocuzioni, “non vogliamo più impegni generici, ma fatti concreti”, ha ribadito il sindacato.
A Latina, dove l’UGL PSA rappresenta una realtà radicata anche sul piano politico-elettorale, la battaglia sindacale è solo all’inizio. La gestione dell’ABC sarà centrale nei prossimi mesi, non solo per l’estate che si preannuncia rovente dal punto di vista climatico, ma per le continue mobilitazioni che il sindacato ha già annunciato. Il problema ha ormai ricadute evidenti non solo sul piano sociale, ma anche su quello ambientale.
La sindaca Celentano dovrà quindi affrontare la situazione con maggiore determinazione anche per evitare che la protesta dell’UGL coaguli con l’opposizione.
A sfruttare infatti la situazione c’erano appunto i gruppi consiliari di opposizione (Lbc, PD, M5S e Per Latina 2032) che hanno accompagnato i manifestanti, sottolineando la gestione ritenuta “disastrosa” dell’azienda.
Le dichiarazioni dell’Opposizione
“Chiedono rispetto, sicurezza e dignità – sottolineano i consiglieri comunali – ma ricevono solo silenzi e promesse mancate“. Dopo il presidio, gli operatori sono stati ricevuti in aula consiliare dalla Sindaca, dal direttore generale e dall’assessore Addonizio.
L’assenza del management di ABC, dell’assessora Nasti e dei dirigenti ha provocato ulteriore scontento. “L’incontro si è concluso con un nulla di fatto: l’UGL ha lasciato il tavolo, dichiarando piena insoddisfazione per le risposte non ricevute“.
A pesare anche le tensioni all’interno dell’amministrazione: l’assessore Addonizio ha annunciato possibili dimissioni sue e del gruppo se entro giugno non saranno approvati bilancio e Pef di ABC.
“Una posizione – dichiarano le opposizioni – che smentisce clamorosamente la Sindaca, che ha parlato anche oggi di una maggioranza coesa e di una situazione sotto controllo“.
Secondo la minoranza consiliare, la città paga il prezzo della paralisi: “Meno ritiri, TARI altissima, raccolta differenziata ferma e una città sempre più sporca, ostaggio di una crisi interna alla coalizione di centrodestra sulla gestione dei rifiuti tutt’altro che risolta”.
Il bilancio di ABC ancora da approvare
Il bilancio di ABC doveva essere approvato entro il 15 aprile, ma per il terzo anno consecutivo non sono state rispettate le scadenze, con ricadute pesanti come tagli economici, calendario rimodulato e carichi di lavoro eccessivi.
“Ancora aspettiamo di conoscere il nuovo piano industriale, mai condiviso in consiglio o commissione. Anche la qualità della raccolta sta peggiorando: meno differenziata, più indifferenziata, più costi per il conferimento a Rida Ambiente (oltre 7 milioni di euro)” spiegano i gruppi consiliari di opposizione. La gestione attuale viene definita priva di programmazione e chiarezza.
Le opposizioni chiedono ora una svolta: “Serve un’assunzione di responsabilità. Si sta arrecando un danno concreto ai cittadini e ai lavoratori. Forse è tempo di riconoscere i propri limiti e chiedere il contributo di tutte le forze politiche per salvare un’azienda pubblica che avrebbe potuto diventare un modello virtuoso“.
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