Si è svolto il 19 agosto 2025 al Forte Sangallo di Nettuno l’evento “Non in nostro nome”, organizzato dal Coordinamento Solidarietà con la Palestina Aprilia-Anzio-Nettuno con il patrocinio del Comune di Nettuno.
L’iniziativa ha voluto richiamare l’attenzione sulla situazione in Palestina, definita dagli organizzatori come una “nuova Nakba” e un genocidio del popolo palestinese. Alla serata hanno partecipato associazioni, cittadini e rappresentanti locali, con interventi, letture e momenti musicali.
Durante l’incontro è intervenuta Mjriam Abu Samra, che ha invitato a non cedere alla disperazione ma a trasformare il dolore in resistenza e speranza, seguendo l’esempio del popolo palestinese.
Il Coordinamento ha ribadito l’importanza della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro istituzioni e imprese coinvolte nelle violazioni dei diritti dei palestinesi, invitando le amministrazioni locali ad azioni simboliche e concrete:
- esporre la bandiera palestinese accanto a quella italiana;
- intitolare una piazza ai Martiri palestinesi;
- avviare gemellaggi con città palestinesi;
- riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, come già fatto dal Comune di Nettuno lo scorso 21 luglio.
L’evento di Nettuno al Forte Sangallo è stato anche un momento di memoria e denuncia: sono state lette poesie palestinesi, il testamento del giornalista Anas Jamal al-Sharif, ucciso il 6 agosto 2025, e testimonianze dedicate ai tre rifugiati palestinesi Anan, Ali e Mansour, arrestati in Italia con accuse ritenute infondate dagli organizzatori.
“Non c’è più tempo – ha dichiarato il Coordinamento – Bisogna alzarsi e dire al governo italiano: non in nostro nome!”
La campagna BDS
La campagna internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) è nata nel 2005 da un appello della società civile palestinese.
Gli obiettivi principali sono:
- boicottare prodotti e aziende legate all’occupazione israeliana;
- chiedere il disinvestimento da banche e fondi che sostengono Israele;
- promuovere sanzioni contro lo Stato di Israele fino al rispetto del diritto internazionale.