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la Spuntala Spunta
Home » Blog » Orrore a Jabalia. Paura a Haifa. Caos in Libano.

Orrore a Jabalia. Paura a Haifa. Caos in Libano.

RedazioneRedazione08/10/20244 Mins Read
Una immagine della distruzione di Gaza

Negli ultimi giorni, il conflitto in Medio Oriente ha subito un’intensificazione preoccupante, con eventi drammatici che si susseguono sia nella Striscia di Gaza che nelle aree circostanti. La Spunta ha controllato una serie di fonti per dare un quadro delle principali aree colpite, a partire da Jabalia, per poi esaminare la situazione in Israele e Libano, nonché la situazione nella Cisgiordania.

Jabalia un massacro continuo

Il campo profughi di Jabalia, situato nel nord della Striscia di Gaza, è stato oggi teatro di assalti incessanti da parte dell’esercito israeliano. Almeno 25 palestinesi, tra cui sei bambini e due donne, sono stati uccisi negli attacchi aerei recenti. Un video condiviso da Al Jazeera mostra gruppi di sfollati che tentano disperatamente di fuggire dall’assedio, mentre gli ospedali sono sopraffatti da un numero crescente di feriti. Le condizioni sono drammatiche: decine di cadaveri giacciono ancora nei vicoli del campo, e si stima che oltre 10.000 corpi possano essere sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti.

Le Brigate Qassam di Hamas hanno confermato l’uccisione di un soldato israeliano in uno scontro ravvicinato, mentre i civili continuano a subire gravi perdite, con un numero che si avvicina a 41.965 morti dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023. Tareq Abu Azzoum di Al Jazeera ha riportato che l’esercito israeliano stava “sistematicamente lavorando per svuotare la parte settentrionale di Gaza”, dopo aver assediato per giorni il campo profughi di Jabalia.

Un uomo sanguinante è stato mostrato nel video, mentre altri cercavano di aiutarlo. In un altro caso, una bambina è stata vista sanguinante dal collo mentre era assistita su un’ambulanza.

Attacchi su Haifa

Nel frattempo, la città israeliana di Haifa è stata colpita da un intenso bombardamento. L’esercito israeliano ha riferito di oltre 100 razzi lanciati verso la città, alcuni dei quali intercettati dai sistemi di difesa aerea. I danni sono stati significativi, con segnalazioni di edifici colpiti e una crescente preoccupazione tra la popolazione. Questo attacco segna uno dei più gravi bombardamenti subiti da Haifa dall’inizio delle ostilità.

In una nota, l’esercito israeliano ha dichiarato che “i dettagli del massiccio attacco missilistico sulla zona di Haifa sono sotto esame”. Inoltre, è stato riferito che almeno cinque razzi sono caduti sulla città e che il sindaco di Haifa ha confermato che un edificio è stato colpito nella zona della baia.

Situazione in Libano

In Libano, la situazione è altrettanto tesa. Il governo libanese stima che oltre un milione di persone siano state sfollate a causa del conflitto tra Hezbollah e Israele. Gli attacchi israeliani sulla periferia di Beirut hanno colpito duramente, mentre Hezbollah ha risposto lanciando razzi verso il nord di Israele. Naim Qassem, vice leader di Hezbollah, ha dichiarato che “la capacità del gruppo di resistere all’esercito israeliano è intatta” e ha aggiunto: “Le nostre capacità militari sono buone. Ciò che i nostri nemici dicono delle nostre capacità di combattimento è un’illusione. Stanno mentendo.”

Inoltre, il vice leader di Hezbollah ha affermato: “Stiamo dicendo loro che sempre più israeliani saranno sfollati dagli insediamenti. Il piano israeliano è uccidere civili libanesi e svuotare i villaggi per causare caos. Ma io dico loro che i vostri sforzi sono un fallimento.”

Il responsabile della politica estera dell’Unione europea, Borrel, ha rinnovato la richiesta di un cessate il fuoco in Libano, affermando che circa il 20% della popolazione libanese è stata sfollata a causa del conflitto.

La compagnia aerea Emirates ha anche comunicato la cancellazione dei voli da e per l’Iran, monitorando attentamente la situazione nella regione.

La situazione drammatica in Cisgiordania. 175 operatori dei media uccisi a Gaza.

La guerra in corso ha avuto un impatto devastante sulla popolazione palestinese, con rapporti che indicano che circa il 70% delle vittime sono donne e bambini. In un ulteriore colpo alla già fragile situazione dei diritti umani, almeno 175 operatori dei media sono stati uccisi a Gaza nell’ultimo anno, una cifra descritta come un “livello di perdita di vite umane assolutamente scioccante” da Tim Dawson della Federazione Internazionale dei Giornalisti. I raid israeliani non si limitano a Gaza: nella Cisgiordania occupata, oltre 11.200 palestinesi sono stati arrestati durante le operazioni militari, con episodi di violenza e arresti che coinvolgono anche ex detenuti.

Alcune fonti mediche segnalano che solo nella giornata di oggi l’esercito israeliano ha ucciso 43 palestinesi a Gaza

Commentare questi eventi diventa sempre più difficile. Va sottolineato però l’assenza totale dell’Europa come mediatrice di pace. Anche in Italia la politica tutta non ha mai lanciato un’azione diplomatica forte, rifugiandosi spesso in frasi fatte o nella sterile e scontata formula politichese del “due popoli, due Stati”.

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