“Che fine hanno fatto i patti di collaborazione?”. È la domanda che Officine Civiche rivolge al Comune di Ciampino, denunciando lo stallo nella realizzazione dei progetti di gestione condivisa dei beni comuni.
L’associazione, insieme al circolo Legambiente Appia Sud – Il Riccio, aveva presentato nell’aprile 2024 una proposta di patto di collaborazione per la rigenerazione di un’area pubblica ai confini del territorio comunale. Il progetto era stato avanzato nell’ambito del Regolamento sulla collaborazione tra Cittadini e Amministrazione approvato dallo stesso Comune nel 2024, un traguardo fortemente voluto da Officine Civiche dopo anni di battaglie.
“Nonostante incontri, promesse e dichiarazioni d’intenti – spiegano dall’associazione – nulla si è mosso. Nessuno dei patti presentati ha mai avviato l’iter previsto dal Regolamento, e da mesi non riceviamo alcuna risposta, nonostante le sollecitazioni.”
Nel frattempo, anche in Consiglio comunale è stata presentata un’interrogazione sulla lentezza di applicazione del Regolamento, ma la situazione resta ferma.
“Ciampino ha bisogno di spazi pubblici, non di immobilismo”
Officine Civiche sottolinea come il deficit di spazi pubblici e verdi rappresenti una delle principali emergenze urbane di Ciampino:
“Le aree verdi sono al di sotto degli standard di legge, spesso inagibili e senza servizi. Gli spazi per lo sport e la socialità sono pochi e mal gestiti. Tutto questo genera una vera e propria zonizzazione sociale, dove solo chi può spostarsi in auto riesce a fruire dei servizi.”
Per l’associazione, i patti di collaborazione rappresentano uno strumento per restituire vitalità e partecipazione ai quartieri, aprendo alla gestione dal basso di aree pubbliche oggi abbandonate.
“Non chiediamo privilegi – chiariscono – ma la possibilità di prenderci cura del territorio. Crediamo nell’autorganizzazione delle comunità e nell’autorecupero degli spazi urbani, in un modello che affianchi le istituzioni e non le sostituisca.”
Esempi virtuosi e appello al Comune
Officine Civiche cita esperienze positive già avviate nei Castelli Romani, come i patti di collaborazione di Marino, dove circoli e associazioni gestiscono con successo info point, biblioteche popolari e spazi verdi.
“Anche a Ciampino potremmo farlo – spiegano – L’area per cui abbiamo presentato il patto è oggi abbandonata, ma già utilizzata per attività gratuite di doposcuola, laboratori di orticoltura e iniziative culturali. Si potrebbe creare un polo sociale, educativo e ambientale, a costo zero per il Comune.”
L’associazione chiede quindi all’amministrazione di Ciampino, di riattivare l’iter dei patti di collaborazione e di mettere a disposizione i terreni e gli edifici inutilizzati per iniziative civiche e comunitarie.
“Il suolo abbandonato deve tornare a disposizione di chi se ne prende cura. Serve una politica che apra gli spazi alle associazioni e ai cittadini, per restituire a Ciampino una città viva, accessibile e condivisa.”
In sintesi
Officine Civiche sollecita l’amministrazione comunale di Ciampino a dare seguito ai patti di collaborazione approvati nel 2024, per permettere la rigenerazione dal basso degli spazi pubblici e la partecipazione diretta dei cittadini nella cura del territorio.






