Clima teso nella commissione Trasparenza del Comune di Latina, dove la discussione si è concentrata sulle criticità della delibera di Consiglio n. 43 del 2024, riguardante la perequazione urbanistica.
“Quattro mesi di silenzio. Così l’amministrazione ha tenuto all’oscuro l’opposizione del parere della Regione” Hanno detto i consiglieri di opposizione.
Il provvedimento è stato bloccato dalla Regione Lazio per vizi procedurali.

La variante sostanziale al Piano regolatore doveva seguire un iter diverso da quello proposto dall’amministrazione.
Secondo i gruppi di opposizione – Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 – la maggioranza era a conoscenza delle osservazioni della Regione, già dal 31 gennaio, sulla delibera della perequazione urbanistica, ma non avrebbe comunicato nulla fino a metà maggio.
Per questo, i consiglieri accusano la giunta di aver omesso informazioni rilevanti e di aver escluso l’opposizione da un confronto che doveva essere tempestivo e trasparente.
Il nodo della variante bocciata
Il nodo centrale riguarda la mancata consultazione preventiva prevista dall’articolo 9 della legge regionale 19/2022, nonché la trasmissione fuori tempo della delibera alla Regione e l’assenza di controdeduzioni nei termini previsti per le osservazioni presentate dai cittadini.
La Regione ha infatti rimarcato la necessità di coinvolgere enti e soggetti interessati prima di adottare la variante.
Durante la seduta, l’assessora all’Urbanistica Annalisa Muzio ha cercato di ridimensionare la portata delle criticità e dei ricorsi presentati da privati, ma le risposte non hanno soddisfatto la minoranza.
Gli esponenti di opposizione sottolineano che la questione investe la legittimità dell’intero procedimento e segnalano il rischio di trattare gravi irregolarità come semplici divergenze interpretative.
Preoccupazione viene inoltre espressa per l’intenzione dell’amministrazione di unificare annullamento e nuova adozione della delibera in un’unica istruttoria, senza passare per un iter pubblico articolato.
Opposizione e comitati chiedono maggiore trasparenza e il ripristino della partecipazione cittadina nei processi che incidono sul futuro urbanistico di Latina.
La delibera sulla perequazione urbanistica anima il dibattito politico, perché può rappresentare un punto di svolta per il capoluogo pontino, ma per riuscirci servirà una concertazione negoziata.
“In un quadro così fragile sarebbe saggio procedere un passo alla volta, prima con l’annullamento in autotutela e poi con una nuova evidenza pubblica. La storia urbanistica di questo Comune dovrebbe consigliare ben altra prudenza”. Conclude l’opposizione.
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