Il computer quantistico fotonico sviluppato da QuantHum Edge in collaborazione con la Sapienza Università di Roma stabilisce due nuovi record nel settore: oltre 9.900 qubit elaborati e tempi operativi di appena pochi nanosecondi.
I risultati, resi pubblici dopo simulazioni multiphysics e test di laboratorio condotti a Cisterna di Latina, segnano una svolta che porta l’Italia ai vertici della corsa globale al calcolo quantistico.
Nel panorama internazionale, dominato da colossi come Stati Uniti e Cina, il sistema italiano si distingue per capacità e velocità. L’architettura multi-rack del computer risulta estremamente compatta, con un ingombro simile a un forno a microonde, e consente una scalabilità oltre la soglia dei 10.000 qubit, aprendo prospettive di crescita significative per la ricerca applicata e l’industria.
Il professor Fabio Massimo Frattale Mascioli, ordinario di Ingegneria dell’Informazione alla Sapienza e Responsabile Scientifico di QuantHum Edge, commenta: «Si tratta di dati conservativi, frutto di analisi riproducibili. Dimostriamo che l’Italia non solo compete, ma può guidare il passo».
La rapidità di esecuzione delle operazioni rappresenta il salto più marcato: operazioni a due qubit in meno di 3 nanosecondi, un risultato che supera di gran lunga il record mondiale precedente di 25 nanosecondi stabilito dall’Università di Oxford.
«In un settore dove ogni nanosecondo è cruciale, è come passare da una carrozza a un jet supersonico», aggiunge Frattale Mascioli. L’affidabilità è confermata da una fidelity media del 99,86%, già proiettata verso valori superiori nelle prossime iterazioni dello sviluppo.
Le potenzialità di impatto coprono settori chiave come sanità, farmaceutica, nuovi materiali, cybersecurity, intelligenza artificiale, telecomunicazioni, energia, mobilità, finanza e infrastrutture strategiche. Il team annuncia ulteriori validazioni sul campo, attraverso progetti pilota.
Il percorso è accelerato dall’alleanza tra imprenditoria e accademia – la partnership con la Sapienza Università di Roma opera dal 2025 – a cui si aggiunge l’accordo con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) per aprire nuovi filoni su esperimenti ad alta energia e materiali quantistici. «Abbiamo nelle mani un vantaggio netto», dichiara Fabio Pennacchi, Direttore Operativo di QuantHum Edge. I numeri diffusi sono, per scelta, conservativi: rappresentano il minimo raggiunto, non il punto di arrivo.





