“A dieci giorni dalla manifestazione cittadina, torniamo a sollecitare l’Amministrazione Comunale affinché mantenga gli impegni presi.” E’ quanto affermano Susy Capobianco e Serena Rea, le organizzatrici della straordinaria manifestazione cittadina contro gli aumenti sconsiderati della Tari.
“Pur riconoscendo l’apertura al dialogo, non possiamo non constatare il totale silenzio che ha seguito la promessa di un Consiglio Comunale a porte aperte.” Affermano le due donne battagliere che hanno risvegliato la coscienza civica di Sora.
“Ieri mattina è stata protocollata, con nr di protocollo 28616, una richiesta ufficiale per la documentazione relativa al Piano Economico Finanziario 2025 e a tutti i documenti e dati essenziali per comprendere il perché dell’aumento della tariffa.” Aggiungono Susy e Serena.
“La trasparenza è un dovere di legge, non un’opzione, come sancito dal D.Lgs. 33/2013. Abbiamo diritto all’accesso ai documenti che riguardano l’operato della Pubblica Amministrazione e dei suoi enti controllati.” Ribadiscono con fermezza le organizzatrici della manifestazione che hanno aperto anche una pagina social Sora: missione trasparenza che sarà anche il nome del Comitato civico, nella quale i cittadini possono confrontarsi sui problemi di Sora.
Ovviamente la giunta Di Stefano dopo aver pensato di poter gestire la città ed anche la Provincia come fosse un lascito baronale, fanno fatica a capire che in democrazia la trasparenza è un atto, un comportamento dovuto e non una concessione.
“La città merita risposte concrete e fatti, non solo promesse.” concludono Susy Capobianco e Serena Rea. Risposte che debbono arrivare senza se e senza ma, per citare uno slogan tanto caro al PD, che a Sora però pare essersene dimenticato.
Un consiglio comunale aperto può consentire di rimettere in moto un meccanismo virtuoso di partecipazione democratica alla vita cittadina, può mettere nelle condizioni gli amministratori di riallacciare il rapporto con la cittadinanza, sempre che lo si voglia.





