Che caciara alla stazione, dove i treni in tilt a Roma Termini stanno trasformando il rientro a casa in un’impresa disperata. L’ennesimo disservizio sulla rete ferroviaria colpisce ancora una volta in modo pesante il Lazio meridionale, in particolare le tratte verso Frosinone, Cassino, Latina e i Castelli Romani. Pendolari esasperati, treni soppressi, ritardi a raffica e migliaia di persone bloccate a Termini. Un film già visto, che però si ripete con inquietante frequenza.
Un guasto sulla linea Cassino–Ciampino ha causato ritardi e cancellazioni anche per i collegamenti con Albano, Frascati, Colleferro e Nettuno. I treni per i Castelli accumulano fino a 20 minuti di ritardo, mentre altri sono stati completamente soppressi. La situazione è degenerata rapidamente, trasformando la stazione principale della Capitale in un girone dantesco fatto di rabbia, rassegnazione e totale assenza di informazioni chiare ai viaggiatori.
Non c’è settimana che i pendolari non debbano subire ritardi estenuanti. Giornate già difficili, tra caldo e stress lavorativo, diventano un calvario. Ma quello che si vive nel Lazio non è più un problema contingente, è un deficit strutturale, sistemico, che mette in ginocchio studenti e lavoratori. E il paragone con una tragedia greca non è fuori luogo. Oggi è una giornata campale per chi deve raggiungere Frosinone o Cassino, Latina o Velletri. Un’odissea urbana moderna in cui ci sono ben poche sirene da cui difendersi e altrettanti altoparlanti d’ascoltare con attenzione per non rischiare di restare al “Terminal”, come Tom Hanks nel famoso film di Steven Spielberg.
Il guasto ha avuto conseguenze anche sulle linee Roma-Napoli e Roma-Nettuno. A nulla sembrano serviti i milioni di euro investiti da RFI sul nodo di Ciampino. Il sistema ferroviario regionale continua a dimostrarsi fragile, impreparato, inefficiente. E mentre si annunciano treni super veloci e metropolitane leggere, la realtà parla di binari rotti, comunicazioni assenti e pendolari lasciati senza neppure le scuse.
La pazienza è finita. Viaggiare da Roma a Milano è oggi più semplice che raggiungere Colleferro o Sezze. Il detto “il treno passa una volta sola” sembra cucito addosso ai pendolari del Lazio meridionale. Peccato che quel treno, troppo spesso, non passa proprio.
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