La truffa delle pale eoliche ha scosso la provincia di Frosinone, per la portata della notizia, dei protagonisti e dei coinvolti in questa truffa green, che è rimasta per troppo tempo sopita.
A parlare a laspunta.it è Christian Giordano, ex sindaco di Villanova d’Asti, che con la sua denuncia fece partire l’inchiesta nel 2017. La sua è una disanima lucida di questa vicenda che lo ha visto protagonista, suo malgrado e nelle sue parole emerge anche la delusione per un sistema giudiziario che stenta addirittura a far partire un processo, che potrebbe quantomeno rendere giustizia agli oltre 250 truffati.
Ha lasciato interdetti, nel leggere le carte della Procura di Foggia anche il coinvolgimento di persone che allo stato attuale ricoprono un ruolo pubblico, come Chiara D’Armenio che è la capo segreteria del presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano.
Proprio su questo si sofferma Christian Giordano “In un Paese civile la signora D’Armenio avrebbe dato le dimissioni molto tempo fa.” Giordano lo afferma a ragion veduta, visto che da Sindaco fece licenziare il comandante dei vigili, risultato essere un dipendente infedele.
“Questa è una vera truffa a tutti gli effetti” Aggiunge Giordano. “Ben architettata. Io sono venuto a conoscenza di questa proposta da una pubblicità letta sul quotidiano La Stampa e ho partecipato ad un incontro all’hotel Atlantic. Il piano presentato era anche convincente. Acquistare una quota di una pala eolica che avrebbe generato un ritorno dell’investimento fatto del 20% annuo, dal secondo anno e per 20 anni. Sulla carta un buon investimento ed anche un investimento ecologico. Invece si è rilevato tutta una truffa”.
Circa 500 mila euro il costo di una pala eolica da acquistare, divisa in quote e ognuno degli investitori poteva comperare una o più quote di queste pale eoliche. Il tutto attraverso contratti, clausole e impegni precisi da ambo le parti. Sembrava tutto vero ed invece:
“Nessuna di queste pale eoliche ha mai funzionato. Nel 2015 abbiamo chiesto le foto e la documentazione delle pale eoliche e sono cominciati i primi problemi. La pala eoliche che avevamo acquistato era una pala eolica polacca, arrugginita e mai ricondizionata.” Prosegue Giordano.
“Abbiamo così cominciato a contattarci tra gli investitori, abbiamo scoperto che alcune pale acquistate non erano neanche mai state installate e abbiamo deciso di sporgere una denuncia alla Guardia di Finanza e qui comincia un’altra storia che ha dell’incredibile” Prosegue l’ex sindaco di Villanova d’Asti.

“Nel 2017 facciamo la denuncia a Benevento e dopo il trasferimento dell’inchiesta a Foggia nel 2021 si ottiene il rinvio a giudizio delle sei persone che hanno architettato la truffa. Ma stranamente non si riescono a fare le notifiche e questo è un primo problema che però fa riflettere su come funziona la magistratura in Italia che, nel sistema garantista, sembra essere fatta più a favore di chi delinque che di chi viene offeso.” Afferma amaramente Giordano.
“Poi viene sollevata l’eccezione della territorialità al tribunale di Foggia che rimanda tutto a Benevento e siamo arrivati a settembre del 2024 senza mai avere fatto una sola udienza di questa truffa milionaria” Continua Giordano.
Una “stranezza” tutta italiana di una Magistratura che a distanza ormai di quasi 8 anni vede oltre 250 persone truffate, con documenti, foto, relazioni che confermerebbero le accuse, ma neanche una udienza mai avviata per verificare ed accertare le eventuali responsabilità .
“Ma non solo, visto che di mezzo c’erano anche i soldi, tanti soldi, quasi sette milioni di euro mi sono fatto promotore di due esposti al tribunale di Napoli per bloccare i soldi per evitare che queste persone potessero continuare o peggio scappare. Invece nei due procedimenti il Tribunale ci ha dato torto affermando che non c’erano i presupposti di fuga da parte dei truffatori e ci ha pure condannato a pagare le spese. Al danno anche la beffa che ci è costata 12 mila euro. Sembrava di essere in una situazione kafkiana” Afferma amaramente Christian Giordano.
La notizia di questa truffa però aveva attenzionato anche i media nazionali, e la trasmissione Mi manda Rai 3 per ben due volte si è occupata della vicenda, che poi è sparita dalle luci della ribalta.
Ma che fine hanno fatto questi circa 7 milioni di euro? Lo spiega Giordano “C’è un giro di false fatturazioni con le 18 società che sono state costituite ad arte, per lavori mai fatti, stipendi per i soci e per i collaboratori, incentivi e provvigioni per i commerciali. Ad oggi io non so, se mai riuscirò a riavere i mei soldi investiti “.
Sul processo pende anche il rischio dell’archiviazione per decorrenza dei termini prescrittivi. “Ci sono anche le richieste degli avvocati difensori dei sei imputati che hanno avanzato l’istanza di archiviazione per prescrizione” Afferma laconicamente Giordano che aggiunge una riflessione amara sulla Magistratura.
“Come posso avere fiducia nella Magistratura se questa non si muove e non fa giustizia? Penso che sia una cosa indegna sotto tutti i punti di vista, perché in questa vicenda è emerso tutto il peggio che poteva emergere. Questo tipo di approccio e quanto ci sta accadendo non fa altro che incentivare sistemi truffaldini e associazioni a delinquere, invece che disincentivarli, perché se non si arriva mai a processo, queste persone hanno la percezione che possono continuare ad agire impunemente” Commenta Giordano che però non si da per vinto.
“Faremo di tutto per evitare che questo avvenga, anche ricorrere alla corte di giustizia europea se necessario, perché non è giusto che oltre 250 persone siano state truffate e che i truffatori possano passarla liscia. E’ una questione di principio, di giustizia, etica e morale” Ha concluso Christian Giordano.






