Nel mese di aprile 2025, alcuni consiglieri comunali del territorio hanno partecipato ai presidi promossi dall’Aspal Lazio a Velletri e Cisterna di Latina, coordinati dal Coordinamento Nazionale degli Agricoltori, Allevatori e Pescatori Italiani a sostegno della vertenza per lo stato di crisi in agricoltura.
L’obiettivo: sostenere il documento nazionale che chiede al governo la dichiarazione dello stato di crisi in agricoltura, allevamento e pesca, a fronte delle gravi difficoltà economiche e sociali che affliggono il settore.
In seguito a queste iniziative, i consiglieri hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale a Velletri, che si è svolto lunedì 26 maggio 2025. Il risultato? Un importante segnale di unità e consapevolezza politica.

Tutti d’accordo: il consiglio comunale sostiene il comparto agrozootecnico
Durante la seduta, tutte le forze politiche, insieme all’amministrazione comunale, hanno condiviso e approvato l’ordine del giorno proposto da Aspal Lazio, che verrà inoltrato alle istituzioni regionali e nazionali. Il documento mette in luce la situazione emergenziale del comparto agricolo e zootecnico, aggravata da:
- Mancanza di redditività in campagna
- Pratiche commerciali sleali
- Cartelli sui prezzi agricoli alla produzione
- Malattie e fitopatie come la moria del kiwi e la peronospora della vite (2023)
- Assenza di ricambio generazionale
“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – ha dichiarato Stefano Giammatteo, presidente di Aspal Lazio – È fondamentale che le istituzioni locali stiano dimostrando vicinanza concreta a un settore in ginocchio.”
Un’emergenza che parte da lontano: oltre 500.000 aziende agricole chiuse
Il documento approvato non fotografa solo la crisi attuale. Ricostruisce un percorso ventennale di difficoltà strutturali: dal 2002 al 2022, hanno cessato l’attività oltre 500.000 piccole aziende agricole in Italia, schiacciate da politiche agricole insufficienti, margini di profitto nulli e condizioni di lavoro spesso insostenibili.
Gaeta, Nettuno, Castel Gandolfo, Nepi, Fumone: solidarietà estesa in tutto il Lazio
L’approvazione a Velletri non è un caso isolato. Nei mesi scorsi anche le giunte comunali di Gaeta, Nettuno, Castel Gandolfo, Nepi (Viterbo) e Fumone (Frosinone) avevano già deliberato per richiedere ufficialmente lo stato di crisi per l’agricoltura, la zootecnia e la pesca.
Queste azioni collettive danno forza a un movimento crescente che punta a coinvolgere il maggior numero possibile di comuni italiani.

Il ruolo strategico dell’Aspal Lazio
L’Aspal Lazio, in quanto cofondatrice del Coordinamento Nazionale degli Agricoltori, Allevatori e Pescatori Italiani, sta svolgendo un ruolo centrale nel coordinamento delle istanze locali. Attraverso presidi, incontri istituzionali e promozione di documenti condivisi, l’associazione sta favorendo un’azione sinergica tra enti locali e operatori del settore primario.
Uno sguardo alla crisi agricola a livello nazionale
Il comparto agricolo italiano sta affrontando una serie di sfide epocali:
- Impatto del cambiamento climatico
- Burocrazia eccessiva
- Politiche europee poco flessibili
- Prezzi imposti da GDO e importazioni a basso costo
- Scarso accesso al credito e alla formazione per i giovani
Questi fattori rendono sempre più difficile avviare o mantenere un’attività agricola redditizia. Senza un intervento deciso da parte del governo e delle istituzioni europee, il rischio è il collasso di un settore fondamentale per la sovranità alimentare e l’economia dei territori rurali.
Un appello agli altri comuni: sostenere la battaglia per il riconoscimento della crisi
“Invitiamo tutti i comuni del territorio – conclude Giammatteo – a seguire l’esempio di Velletri, Gaeta, Castel Gandolfo, Nettuno, Fumone e Nepi, per dare un segnale forte e unito alla politica nazionale. In questo momento servono azioni concrete, non promesse.”
Nei mesi di marzo, aprile e maggio 2025, circa 100 comuni in tutta Italia hanno già deliberato a favore del riconoscimento dello stato di crisi in agricoltura, dimostrando che il territorio è pronto a fare la sua parte.
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