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la Spuntala Spunta
Home » Blog » Castelgandolfo: Divieto di balneazione per la presenza di bombe della seconda guerra mondiale

Castelgandolfo: Divieto di balneazione per la presenza di bombe della seconda guerra mondiale

RedazioneRedazione29/04/20243 Mins Read

Castelgandolfo,  una gita al lago questo week end,  molto particolare per i gitanti della domenica che arrivano sempre in centinaia sul Lungolago.

II visitatori hanno trovato, in bella mostra, dei cartelli di pericolo, nella zona di via dei Pescatori, vicino al Porticciolo.

Pericolo di bombe a pelo d’acqua, in quanto ne sono affiorate altre dopo le centinaia già tolte negli anni scorsi dagli artificieri del Genio Pionieri dell’Esercito e dai sub incursori della Marina di Genova e di Napoli tramite le immersioni.

Come se non bastassero le bombe, un nostro lettore, nel pomeriggio di ieri ci ha inviato un video dove viene ripreso uno dei tanti cinghiali che popolano la zona boschiva e piena di vegetazione sulle spiagge lacustri.

L’animale  passeggiava tranquillamente in mezzo alla gente sulle tipiche spiaggette del lago,  in tanti addirittura visto che muoveva spesso anche la coda e passeggiava tranquillamente,  a distanza lo hanno scambiato per un cane.

Si ripresenta così il problema dei cinghiali, ed ora anche di altre bombe affiorate a pelo d’acqua , residui del conflitto bellico della Seconda Guerra mondiale .

Bombe che vennero sganciate nel corso delle sanguinose battaglie tra forze alleate e l’esercito nazifascista in fuga verso Roma nella primavera del 44 in seguito allo Sbarco di Anzio.

Nel lago sono conservate da molti anni, rimaste ancora intatte, molte bombe di aereo, bombe a mano , mine antiuomo e molti altri ordigni bellici, dopo oltre 80 anni da quei tragici eventi.

L’area del Porticciolo e via dei Pescatori fu interessata già nel 2013, da una bonifica che durò alcune settimane da parte dell’Esercito e della Marina Militare.

Ma con il ritirarsi continuo delle acque, di recente sono affiorate altre bombe a mano e proiettili di mortaio, visibili a vista d’occhio che sono state  rimosse.

Ma in acqua probabilmente c’è ne sono altre, e in questi casi devono intervenire i subacquei e gli incursori artificieri della Marina Militare di stanza a Genova e a Napoli.

Operatori militari specializzati su questi interventi. Che sono già venuti diverse volte al lago “Albano” di Castelgandolfo per la bonifica di questi ordigni bellici.

Il comune e il Parco Regionale, come segnalano molti frequentatori e commercianti della zona, molto preoccupati per la situazione, hanno messo questi cartelli di pericolo.  Installati nella zona dove spesso riaffiorano questi ordigni dalle acque in ritirata.

I cartelli di pericolo sono stati messi per evitare che qualcuno si faccia male o oltrepassi il luogo molto pericoloso, interessato al rinvenimento degli ordigni ancora intatti, con spolette, a rischio esplosione.

Anche i giri in lago, tanto reclamati dal Parco dei Castelli, potrebbero subire un forte ridimensionamento. Per un giro in barca si spende dai 7 ai 10 euro e questo tipo di attività è svolto da un quindicennio. Questo ulteriore problema oltre al continuo abbassamento del livello del lago, potrebbero creare non pochi problemi non solo a questa attività, ma anche alle altre presenti sul lungolago. 

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