Ci voleva il Consiglio Comunale per mandare in scena uno psicodramma tutto interno al PD.
Ad innescare la vicenda, il Presidente del Consiglio Salvatore Ladaga, il quale ha fatto riferimento ad un messaggio whatsapp del PD locale per per invitare i cittadini ad un incontro con il giornalista Andrea Palladino, per discutere della criminalità a Velletri, usando come foto un frame della trasmissione de La7, 100 minuti, con lo sfondo l’immagine di Ascanio Cascella.
Una “trovata” che non è andata giù né al sindaco, né tanto meno al centro destra, anche se il Sindaco ne ha preso coscienza solo in Consiglio Comunale, vedendola dal telefonino di Ladaga.

Salvatore Ladaga nelle comunicazioni ha così stigmatizzato l’accaduto, e chiamato in causa il capogruppo del Pd Orlando Pocci: “Debbo rimproverare il capogruppo del Pd Orlando Pocci, lo faccio con affetto ovviamente.” Ha esordito Ladaga.
“Ho avuto modo di vedere una locandina che promuove un appuntamento lodevole al quale cercherò di essere presente. Quando si promuove un dibattito va sempre bene. Ma c’è una cosa gravissima e mi debbo rapportare con il capogruppo Pocci. Va bene tutto ma non si può mettere in relazione una immagine della trasmissione che ha fatto solo male a Velletri, con la foto del Sindaco.” Ha sottolineato Ladaga
“Quella trasmissione fu becera, non ha fatto bene alla città. Con questo post, si genera confusione e si innescano meccanismi che possono lasciare strascichi. Non si può denigrare quando si vuole parlare di questioni così importanti. Ho provato dispiacere nel vedere quel messaggio, non serviva mettere la foto del Sindaco“.

Chiamato in causa ha risposto Orlando Pocci: “Lei fa politica da più anni di me e sa che alle volte i consiglieri neanche sanno cosa fanno i partiti. Io credo che i giovani bene hanno fatto a mettere in piedi una discussione e ci auguriamo che a breve possiamo farla insieme, perché quella trasmissione non ha fatto bene a nessuna parte politica.” Ha affermato Pocci.
“Sulla opportunità della foto convengo che è stata inopportuna, ne ho anche parlato con Edoardo (Menicocci ndr), ma non è assolutamente un attacco al Sindaco. Si poteva scegliere una foto diversa. Non è né un post social né una locandina, ma un messaggio di invito agli iscritti a partecipare a questo dibattito. La prossima volta dovremo essere più attenti.” Ha sottolineato Pocci che ha aggiunto poi “La discussione però va fatta, la gente è allarmata, c’è bisogno di confrontarsi e su questo credo che siamo tutti d’accordo nella difesa della legalità.” Chiudendo l’intervento.
Sibillina però la chiusura della discussione da parte del Presidente Ladaga: “Magari controllateli meglio i vostri ragazzi” chiudendo la comunicazione.
Edoardo Menicocci ha poi cercato di intervenire, sentendosi tirato in causa, ma Ladaga ha affermato: “Non c’è una discussione aperta. Ho fatto una comunicazione ed ho tirato in ballo il capogruppo. Lei è il Segretario del partito, nonché consigliere e nello sviluppo del consiglio potrà intervenire.”
Uno psicodramma tutto targato Pd. Forse l’intervento dell’ex Sindaco serviva a mitigare la possibilità di strascichi, come detto da Ladaga, ovvero evitare eventuali querele?
Fatto sta che Pocci si è scusato per l’accaduto, mettendo di fatto all’angolo il segretario del Partito Democratico che gli siede accanto in consiglio. Dall’altro canto il Segretario del PD Menicocci è apparso impacciato e non ha avuto una reazione alle parole di Ladaga, finendo per non intervenire più.
Quello che è apparso a tutti è uno scollamento tra la classe dirigente consigliare e la base dello stesso, un malumore latente a cui si aggiungono addirittura voci di palazzo che vorrebbero uno dei consiglieri di punta del PD pronto a passare con la maggioranza di Cascella.
Sono voci ovviamente, ma arrivano dal palazzo comunale, e questo ulteriore fatto non agevola certo una discussione nel partito democratico che mai è stata cosi bassa, anche come azione politica, negli ultimi 20 anni.
Sarà in atto uno scontro generazionale? Una diversa visione della società e dell’agire politico? Oppure si tratta solo di tattica politica estrema che poco interessa ai cittadini?
Resta il fatto che su argomenti molto più importanti il PD non riesce mai ad uscire con una linea politica unitaria, forte e alternativa alla destra.
Nel proseguo del consiglio comunale è stata nominata la nuova Presidenza della Commissione trasparenza, l’ultima che mancava e che è stata oggetto anche di forzature politiche.
È stato il sindaco Cascella a rompere gli indugi, proponendo il nome di Giulia Ciafrei, esponente di Noi Domani, che è stata successivamente eletta all’unanimità. Cascella ha tenuto un intervento dal carattere istituzionale con toni molto garbati, spianando la strada all’elezione della Ciafrei. Quest’ultima, già indicata dall’opposizione, era stata al centro di un acceso confronto politico, culminato nell’elezione di Marilena Ciarcia. La Ciarcia, tuttavia, si è dimessa in seguito per rispettare gli accordi precedenti con l’opposizione.