Una manifestazione composta quella dei lavoratori della Fassa e Bortolo di Artena che ieri mattina hanno protestato contro l’amministrazione comunale per via della vicenda del progetto di raddoppio dello stabilimento che è diventato ormai un caso con ricorsi, processi, denunce alla Magistratura con il coinvolgimento di comitati, sindaci, associazioni.
Ma la Fassa, però, di fronte a questo fronte compatto che osteggia il progetto di ampliamento ha cominciato a ripensare il proprio posizionamento sul territorio.
Così nei giorni scorsi la direzione aziendale ha convocato i sindacati ed ha annunciato loro e ai lavoratori che se il progetto sarà ancora osteggiato e non andrà avanti è pronta a delocalizzare le produzioni negli altri stabilimenti del gruppo.

Una brutta notizia per i 60 dipendenti dello stabilimento, poco più di 100 se si considera l’indotto, che hanno deciso di manifestare sotto il comune di Artena chiedendo ed ottenendo di essere ricevuti, in delegazione, dal sindaco Silvia Carocci.

A rappresentare le ragioni dei lavoratori il segretario della Filctem Cgil Roma Sud, Giuseppe Pizzo
“Possiamo capire il grande dibattito che si è sviluppato intorno a questo progetto, dal punto di vista delle ricadute ambientali – ha esordito Pizzo – e noi siamo la Cgil che delle battaglie ambientali ne ha sempre fatto un punto qualificante.”
“Possiamo capire le perplessità nelle fasi embrionali del progetto, ma quando tutti gli enti preposti hanno dato un unico giudizio perché si continua ad osteggiare questo progetto?” Si chiede il sindacalista della Cgil.
La polemica però non è tanto limitata all’ampliamento dello stabilimento, quanto alla realizzazione dei due forni e di cosa bruceranno per alimentare la produzione che subirà anche degli aumenti significativi dei volumi di produzione
“I due forni utilizzeranno tre tipi di combustibili, le biomasse, il metano e gli scarti di lavorazione ma non i rifiuti, non le ecoballe ” Dice con fermezza Pizzo.
“La Procura ha aperto una inchiesta, lo sappiamo ed il comune ha preso una posizione ben chiara. In questi mesi, ogni giorno ci sono controlli nello stabilimento che oltre alla legittima istanza di verificare, comparta però ritardi delle produzioni e danni economici” Prosegue il sindacalista.
“La direzione della Fassa ci ha detto che se lo stabilimento non è più gradito sul territorio, dopo circa 35 anni di presenza, sono pronti a spostare le produzioni. E’ iniziata una riflessione da parte della società in questo senso e semmai dovesse accadere si tradurrebbe in una crisi lavorativa” Aggiunge Giuseppe Pizzo.
“Non possiamo credere che qui la Fassa agisce in spregio delle regole e del rispetto dell’ambiente. Ricordo a me stesso che la Fassa è anche partner di Legambiente. Abbiamo chiesto all’azienda di fare una assemblea pubblica con i tecnici e gli esperti per spiegare meglio la natura di questo progetto, l’impatto e come verranno realizzate le produzioni, far capire come funziona l’impianto. Negli altri stabilimenti del gruppo hanno già in funzione camini di questa generazione, i controlli sono quotidiani e puntuali e non possiamo pensare che l’azienda per produrre possa mettere a repentaglio la salute pubblica” Ha detto Pizzo che poi si è rivolto al Sindaco Carocci
“Siamo stati ricevuti dal Sindaco al quale abbiamo rappresentato questa situazione. Ora il sindaco si prenda le sue responsabilità.” Conclude Pizzo.
Tra i lavoratori e i sindacati, alberga anche l’ipotesi che questo accanimento sia dovuto anche all’interessamento di qualche competitor che potrebbe trarre giovamento dal disimpegno di Fassa sul territorio. Ipotesi ovviamente non suffragata da nessun riscontro oggettivo.
Anche il Sindaco Silvia Carocci ha fatto sapere il pensiero dell’amministrazione comunale a margine dell’incontro con la rappresentanza dei lavoratori e del sindacato.
“Questa mattina abbiamo ricevuto una delegazione degli operai dello stabilimento Fassa di Artena, a seguito della manifestazione che si è svolta sotto la sede comunale.” Si legge nella nota ufficiale.
“Sin dal nostro insediamento, abbiamo affrontato questa vicenda con serietà e determinazione, consapevoli che in gioco ci sono due diritti fondamentali e irrinunciabili: il diritto al lavoro e il diritto alla salute.” Prosegue il Sindaco
“I lavoratori ci hanno espresso le loro difficoltà e la loro legittima preoccupazione per il futuro. Comprendiamo queste istanze, perché dietro ogni posto di lavoro c’è una famiglia, c’è il sacrificio di chi ogni giorno contribuisce allo sviluppo del nostro territorio.“

“Ma il nostro dovere, come amministrazione, è anche quello di tutelare la salute pubblica e il benessere collettivo. Per questo guardiamo con grande attenzione all’impatto che il nuovo impianto proposto dall’azienda potrebbe avere sul nostro territorio e sulla qualità della vita dei cittadini, soprattutto considerando che in quell’area è già stato autorizzato un impianto di biometano.” Afferma ancora il primo cittadino di Artena.
“Voglio ribadire con fermezza che questa amministrazione non ha mai ostacolato l’impianto esistente, dove attualmente lavorano gli operai che oggi hanno manifestato. Al contrario, siamo sempre stati favorevoli a uno sviluppo produttivo che crei occupazione e crescita economica. Le nostre perplessità riguardano esclusivamente l’ampliamento, che prevede la costruzione di due forni e che potrebbe avere conseguenze rilevanti per il territorio e per la salute dei cittadini.” Puntualizza Silvia Carocci.
“Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo un modello di sviluppo che garantisca occupazione senza compromettere la salute, la sicurezza dei cittadini e il futuro della nostra comunità. Artena ha bisogno di lavoro, ma ha anche diritto a un ambiente sano e vivibile.” Questo il pensiero del primo cittadino.
Ma su questa vicenda che è un nervo scoperto non solo per Artena, ma per i territori limitrofi che avranno comunque delle ricadute interviene anche il gruppo Pronti per Artena.
In una nota i consiglieri comunali Tamara Latini e Cristiano Puliti parlano di chiacchiere e nessun atto concreto da parte dell’amministrazione comunale.
“Abbiamo più volte espresso il nostro parere in merito alla questione dell’ampliamento dello stabilimento Fassa, in particolare durante il Consiglio comunale del 27 dicembre 2024.” Dicono i due consiglieri comunali.
“In tale occasione, è stata avanzata, purtroppo senza successo, una richiesta rivolta a tutti i consiglieri, inclusi quelli di maggioranza, per la convocazione di un Consiglio comunale straordinario dedicato a tale tematica.” Hanno aggiunto Latini e Puliti.
“Alla luce della totale trasparenza e chiarezza che ha sempre caratterizzato il nostro approccio alla problematica Fassa, si ritiene opportuno sollecitare l’intera maggioranza a esprimere un parere ufficiale sulla questione, al fine di conoscere l’eventuale presenza di irregolarità di natura ambientale e urbanistica. Parallelamente, si richiede la pubblicazione delle risultanze dei controlli già annunciati dalla maggioranza da molti mesi a questa parte, nell’ambito dell’insediamento produttivo.” Proseguono i due consiglieri di Pronti per Artena.
“Tale richiesta assume particolare rilevanza alla luce di quanto emerso dalla relazione tecnico-giuridica commissionata dal Comune, nonché dalle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco nel corso della pubblica Adunanza del 30 ottobre 2024 nella sala del “Granaio Borghese”.
“In quell’occasione, il Sindaco ha infatti evidenziato la presenza di gravi irregolarità nello stabilimento in questione, sottolineando la necessità di un intervento tempestivo da parte dell’Amministrazione comunale, finalizzato a effettuare controlli mirati e necessari, per mezzo dei preposti uffici comunali.” Incalzano i due consiglieri comunali.
“Si confida in un pronto riscontro, auspicando che l’intera maggioranza dimostri la stessa trasparenza e attenzione verso una questione di così rilevante interesse pubblico. Ad oggi ancora state parlando di pareri. Noi, invece, chiediamo di passare dalle tante parole ai fatti.“