Non trova pace la zona dello scalo a Frosinone. Non mancavano i lavori in corso che stanno rendendo difficoltoso o addirittura impedendo l’accesso veicolare all’area della stazione, non manca l’inquinamento atmosferico che non accenna a dare tregua ai cittadini, non basta il traffico caotico e convulso e non bastano i ripetuti controlli delle forze dell’ordine per far sentire più sicuri e tranquilli i cittadini.



A rendere complicata la gestione della sicurezza nella zona intorno alla Stazione, non è solamente la grande area pedonale dal sacrato della Sacra Famiglia alla stazione, ma anche la presenza nei pressi di alcuni manufatti privati completamente abbandonati che sono diventati il rifugio sicuro per sbandati, spacciatori, ladri, drogati e prostitute.
Una vera indecenza, quella che i cittadini ci hanno raccontato e sulla quale, quasi come da copione, ci sono solo promesse da parte dell’amministrazione comunale, ma nessun inrervento.

Stiamo parlando degli immobili situati in via Marittima e in via Pier Luigi da Palestrina. Immobili abbandonati e resi fatiscenti dall’incuria e dal tempo e dalla mancata messa in sicurezza da parte dei proprietari, privati.
All’interno dei locali abbandonati c’è di tutto. Siringhe, materassi, cucine improvvisate, immondizia, coperte, anche refurtiva. Un porcile a poche centinaia di metri dal centro. Una situazione di marginalità e di abbandono senza precedenti in due vie trafficate e con la presenza di numerose attività commerciali che al calare del sole chiudono i battenti, troppa è la paura di restare aperti dopo le 20.
I cittadini vivono con apprensione il calare delle tenebre perché quelle aree diventano il punto di ritrovo per un esercito di sbandati, spacciatori, ladruncoli di ogni specie che non esitano a compiere delitti.


Anche la macchina del parroco della Sacra Famiglia ne ha fatto le spese, per circa sei mila euro di danni.
E a poco servono gli interventi mirati delle forze dell’ordine, che in queste settimane sono sottoposti ad un vero e proprio tour de force, per cercare di limitare questa grande area pedonale a questa truppa di persone senza fissa dimora, molti dei quali già più volte segnalati, altri con fogli di via in tasca che continuano a stazionare nella zona, trovando rifugio e riparo in questi immobili abbandonati.
Già più di una volta l’amministrazione comunale è dovuta intervenire a proprie spese per chiudere gli accessi agli immobili, che puntualmente vengono poi riaperti.
E non si capisce però perché mai, il Comune, non abbia avviato azioni contro i proprietari di questi immobili, obbligandoli a mettere in sicurezza l’area o a investire per la riqualificazione. Si sarebbe potuto intervenire, forse, anche con i fondi del PSRR per riqualificare gli immobili, magari acquisendoli a patrimonio comunale ed adibirli ad altro piuttosto che mantenerli così come sono alla mercè degli sventurati o delinquenti di turno.


C’è poco da riqualificare, pedonalizzare, rendere moderna ed appetibile una zona, fare grandi piazze, se a pochi metri di distanza esiste una sorta di “bidonville” rifugio di ogni specie di reietti umani.
L’esasperazione e ai massimi livelli e basta solo osservare le foto per capire il livello di fatiscenza, di degrado, che si presenta agli occhi dei cittadini e di coloro che arrivano a Frosinone.
Cosa fare dunque? Bisogna intervenire senza troppo tergiversare. Anche le forze dell’ordine che quei posti conoscono bene, hanno più volte asserito che per evitare questo assembramento sarebbe necessario chiudere tutti gli accessi, illuminare l’area, renderla inaccessibile agli sbandati e balordi.
E ci sarebbero relazioni inviate al Comune, alla Prefettura, alla Procura sulla situazione di questi immobili. Così come i cittadini ripetutamente hanno chiesto un intervento risolutivo.
“Il problema è che questi soggetti girano la notte, dopo le 02.00 di notte a rubare per comprarsi poi le loro dosi e poi si rifugiano in quegli stabili abbandonati” Ci dice un residente.
“Molti di loro hanno i fogli di via, sono stati già identificati, ma continuano a stare nella zona dello scalo” aggiunge un altro cittadino.
“Tantissima gente sbandata che vive in questi stabili. Le attività commerciali su via Pier Luigi da Palestrina entro le 20 chiudono perché hanno paura per la presenza massiccia di queste persone. Bisogna fare un intervento urgente, questa situazione non va bene, è un problema grave perché con la stazione chiusa di notte, questi si rifugiano tutti qui” E’ il commento di un altro cittadino che abita nei pressi di queste fatiscenti strutture.


Quindi, vista la situazione di estrema difficoltà, di pericolo e di insicurezza per i cittadini l’amministrazione comunale non può restare inerme di fronte a tutto ciò e non basta certo il superlavoro delle forze dell’ordine, per limitare questa situazione.
Il sindaco Mastrangeli ha detto a qualche cittadino che avrebbe fatto fare un intervento straordinario, mandato gli operi a chiudere, ma ad oggi non si è visto nessuno del comune intervenire.
Che poi l’immobile di via Pier Luigi da Palestrina è proprio attaccato alla stazione e di certo non è per niente un biglietto da visita presentabile per la città, come l’immobile su via marittima che è addirittura posto sotto custodia con un cartello che annunciava lavori di sistemazione dell’area da concludersi entro il 12 gennaio, ma alla data odierna, nulla è stato fatto. Allora perché non si fa rispettare quell’ordinanza del Tribunale? Chi deve vigilare ed intervenire a riguardo?
Insomma, va bene investire tanti milioni per rendere quest’area moderna, vivibile e attrattiva, ma con questa situazione c’è da chiedersi per chi? Forse per persone diverse dai semplici cittadini. Senza un intervento risolutivo il vero rischio è che a beneficiare di questi investimenti saranno solo sbandati, ladri, spacciatori e drogati.
La politica e in primis il sindaco Mastrangeli non possono certo più fare finta di nulla.