Continuano le segnalazioni sui social riguardo alle criticità dell’ospedale di Anzio. Nella notte scorsa, una famiglia si è trovata ad affrontare un’esperienza drammatica: una bambina di nove mesi in crisi è stata portata al pronto soccorso, ma i genitori si sono sentiti rispondere che non c’era un reparto di pediatria disponibile.
“Vergognoso che due città come Anzio e Nettuno non abbiano un reparto pediatrico o un primo intervento adeguato”, scrive indignata la nonna della piccola, costretta a trasportarla in un altro ospedale, con tutti i rischi che ciò comporta.
Se da un lato la famiglia ringrazia il medico che ha poi preso in carico la bambina, dall’altro denuncia l’atteggiamento di alcuni operatori sanitari, accusati di scarsa empatia e professionalità . “Questi sono i casi in cui i parenti diventano aggressivi: se non sei adatta a questo lavoro, cambia mestiere”, continua lo sfogo.

L’episodio riaccende il dibattito sulla necessità di ripristinare reparti fondamentali come pediatria e maternità nell’ospedale di Anzio-Nettuno, affinché nessuna famiglia debba più trovarsi in situazioni simili. I cittadini chiedono risposte e azioni concrete dalle istituzioni.
Questo però non deve dare la stura agli atteggiamenti minatori che sono figli della situazione contingente e dell’ansia che taluni situazioni possono generare. Bisogna comunque rendersi conto che il personale, soprattutto quello del pronto soccorso, è costretto a forti momenti di stress e lavora anche sotto organico. Pur nella complessità delle situazioni, tutti i cittadini dovrebbero mantenere la calma.