“Occorre intervenire con urgenza per risolvere la drammatica carenza di segretari comunali nei Comuni di fascia III, ovvero quelli con popolazione compresa tra i 3.001 e i 10.000 abitanti.”
È il grido d’allarme lanciato da Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone e dirigente ANCI Lazio, che ha inviato una lettera ufficiale all’ANCI nazionale per sollecitare un intervento immediato.
Una situazione che, secondo Quadrini, riguarda in modo diretto decine di Comuni della Regione Lazio – con 26 sedi attualmente vacanti – ma che si riflette anche a livello nazionale. Sono infatti 788 le sedi di fascia III senza un segretario comunale titolare, secondo i dati dell’Albo nazionale aggiornati al 15 aprile 2025.

Un’emergenza amministrativa che rischia la paralisi
La figura del segretario comunale è essenziale per il corretto funzionamento dell’ente locale: garantisce la legittimità degli atti, supporta giuridicamente i sindaci e gli organi politici, e assicura continuità amministrativa.
“Molti Comuni – denuncia Quadrini – non riescono più a coprire questi ruoli, né sul piano quantitativo né in termini di sostenibilità economica”.
La crisi si innesta in un contesto già difficile per gli enti locali, tra adempimenti sempre più gravosi e risorse limitate.
Troppe abilitazioni ferme: servono corsi SPES subito
Uno dei nodi centrali sollevati da Quadrini nella lettera all’ANCI è la disparità tra segretari abilitati e fabbisogno reale. In particolare, esiste una significativa disponibilità di segretari iscritti alla fascia C (per i Comuni più piccoli), mentre mancano figure per le fasce superiori.
Nel Lazio, ad esempio, ci sarebbe un solo segretario disponibile per 26 sedi vacanti, mentre 31 segretari della fascia C avrebbero i requisiti per passare alla fascia B se potessero frequentare il corso SPES previsto per l’avanzamento di carriera.
“Serve che il Ministero dell’Interno e l’Albo nazionale attivino con urgenza nuove edizioni del corso SPES – anche in modalità telematica – per sbloccare la situazione”.
Un contributo strutturale, non solo emergenziale
Quadrini sottolinea poi la necessità di rendere strutturale il contributo ministeriale per sostenere la spesa dei segretari comunali nei piccoli Comuni, andando oltre le logiche straordinarie legate alla gestione del PNRR.
“Un contributo stabile, incentivante e ordinario, anche per le gestioni associate, è l’unico modo per garantire che i Comuni di minori dimensioni possano permettersi un segretario titolare”.
Il nodo delle sedi in deroga
Un ulteriore fattore di preoccupazione è rappresentato dalle circa 320 sedi attualmente in deroga, che dal prossimo settembre andranno via via vacandosi. Questo potrebbe creare un effetto domino anche sulle fasce superiori, aggravando la crisi in modo sistemico. Una carenza dei Segretari comunali che rischia di compromettere la funzionalità dei comuni, soprattutto quelli più piccoli.
“Il rischio concreto – conclude Quadrini – è che i Comuni rimangano senza guida amministrativa proprio nel momento in cui servirebbe maggiore efficienza per rispondere ai bisogni delle comunità locali. L’ANCI nazionale non può restare in silenzio”.