“La verità scientifica non può essere messa a tacere”, è il messaggio forte e chiaro del Comitato Tutela Salute e Territorio Selva dei Muli, che esprime piena solidarietà ai medici ambientalisti dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente, Dott. Giovanni Martino e Dott.ssa Teresa Petricca, fermati durante un incontro pubblico sul forno crematorio previsto nel territorio del capoluogo ciociaro.
Medici ambientalisti bloccati durante un intervento pubblico

Secondo quanto riportato, ai due professionisti è stato impedito di intervenire nella seconda serata dei festeggiamenti a Collecottorino, nonostante fossero stati invitati a fornire un quadro tecnico-scientifico sui rischi ambientali e sanitari dell’impianto.
Una decisione che, secondo il comitato, sarebbe arrivata a causa di pressioni politiche, generando indignazione e una forte reazione da parte della cittadinanza attiva.

Una battaglia già combattuta e vinta per i medici ambientalisti
I due medici ambientalisti sono noti per il loro impegno sul territorio, non solo per questa ultima battaglia contro la realizzazione del forno crematorio.
Avevano già supportato la comunità di Selva dei Muli nel contrastare il progetto di un biodigestore, contribuendo a informare i cittadini e a far naufragare quel piano ritenuto dannoso per la salute pubblica.
“La loro azione – si legge nella nota – dimostra l’importanza di avere voci indipendenti, competenti e scientificamente fondate in merito a progetti che impattano la salute collettiva”.
“La libertà di espressione è sotto attacco”
Il comitato denuncia apertamente la censura nei confronti dei medici e rilancia l’importanza della trasparenza: “I cittadini hanno il diritto di sapere quali sono i rischi per la salute e per l’ambiente. Zittire chi informa con dati e analisi mediche è un attentato alla democrazia e alla salute pubblica”.
Appello alle istituzioni: serve responsabilità
Il Comitato Tutela Salute e Territorio Selva dei Muli, insieme a Fare Verde (Città e Provincia di Frosinone) e al Comitato No Forno Crematorio, chiede che le autorità locali garantiscano il diritto di espressione e prendano in seria considerazione le osservazioni dei medici ambientalisti. “Serve un confronto aperto, non la soppressione del dissenso. L’ambiente e la salute non possono essere gestiti con il silenzio”
segui le notizie del tuo territorio su LaSpunta.it