Il comitato spontaneo dei cittadini di Via Scrivia, attivo nella periferia occidentale della città, ha presentato un ricorso al TAR del Lazio contro la determinazione della Direzione Ambiente della Regione Lazio che, lo scorso 23 maggio, ha dato parere favorevole alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la realizzazione di un nuovo deposito definitivo di rifiuti in località Sant’Apollonia, ad Aprilia.
Il progetto è stato proposto dalla FRALES srl, società del gruppo Rida, e riguarda un’area adiacente all’omonimo sito contaminato di Sant’Apollonia, non lontano da un secondo sito inquinato, quello de La Cogna, dove già in passato era fallito un simile tentativo da parte di Paguro srl, anch’essa riconducibile allo stesso gruppo industriale.
Un ricorso per la tutela del territorio
La referente del comitato, che ha firmato il ricorso, ha voluto ringraziare pubblicamente i cittadini apriliani che hanno già contribuito alle spese legali, e quanti vorranno ancora sostenere l’azione in corso. Il ricorso è motivato dalla contrarietà all’insediamento di un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti in un’area già compromessa dal punto di vista ambientale, e si inserisce in un contesto di forte preoccupazione per la gestione del ciclo dei rifiuti urbani, soprattutto quelli provenienti da Roma.
Nessun confronto con i commissari: “Serve un’assemblea pubblica”
Il comitato lamenta anche la mancanza di confronto istituzionale. Nei mesi scorsi, insieme all’associazione ambientalista Aprilia Libera, aveva richiesto al Comune l’utilizzo della sala consiliare per un’assemblea pubblica: una richiesta rimasta senza motivazione ufficiale, ma sostanzialmente respinta.
Non è andata meglio con le commissarie straordinarie, insediatesi a Palazzo comunale all’inizio di maggio: il comitato riferisce di aver chiesto più volte un incontro, senza ricevere alcun tipo di risposta.
Ora, i cittadini intendono rivolgersi alla Biblioteca Comunale per organizzare un momento pubblico di informazione e confronto sul progetto e, più in generale, sulla gestione dei rifiuti indifferenziati.
“Aprilia non può diventare il terminale unico del ciclo dei rifiuti urbani, dalla raccolta allo smaltimento. Non è accettabile che tutto avvenga sempre e solo nel nostro territorio”, denunciano i promotori.
Una vicenda che riapre il dibattito ambientale
Il caso della discarica a Sant’Apollonia riporta al centro dell’attenzione il tema del carico ambientale che Aprilia è chiamata a sopportare da decenni: impianti, trattamenti, contaminazioni e una gestione dei rifiuti spesso subita, più che pianificata.
Il comitato di Aprilia di Via Scrivia chiede ora trasparenza, partecipazione e una presa di posizione netta da parte delle istituzioni, e invita tutta la cittadinanza a restare informata e attiva, in attesa che il TAR si pronunci sul ricorso.
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