Continua il duro botta e risposta tra la consigliera di opposizione Germana Silvi e l’Amministrazione comunale di Cori sul caso dell’abuso edilizio relativo alla cosiddetta Villa Dallas, immobile realizzato in zona artigianale dal marito della presidente del Consiglio comunale. Dopo la replica del Comune, firmata genericamente dall’amministrazione, la Silvi è tornata a chiedere con forza trasparenza e rispetto della legalità.
“Prendo atto che il comunicato non è firmato da alcun autore – scrive Silvi in una nota – e dunque mi rivolgo a tutti i responsabili di settore, ai dipendenti del Comune e ai membri della maggioranza, che devono assumersi la responsabilità politica e morale delle parole scritte”.
“Protezione politica inaccettabile”
Secondo la consigliera, il messaggio del Comune è chiaro: si tenta in ogni modo di proteggere un membro della maggioranza, ovvero la presidente del Consiglio comunale, coinvolta direttamente nella vicenda come congiunta del responsabile dell’abuso edilizio.
“È evidente – prosegue Silvi – che la questione ha implicazioni morali gravissime. Il Sindaco De Lillis non può predicare equità amministrativa e poi negare sistematicamente l’accesso agli atti alla minoranza, compresi quelli che riguardano la Villa abusiva. La trasparenza è un dovere verso i cittadini, non un favore politico”.
L’ombra della prescrizione e l’ordine di confisca
La vicenda giudiziaria, sottolinea ancora Silvi, non è affatto risolta. Sebbene il procedimento penale si sia concluso per prescrizione, il Tribunale ha riconosciuto l’abuso, ordinando la confisca dell’immobile e la sua acquisizione al patrimonio comunale.
“Il Comune dovrebbe eseguire senza indugio l’ordine del giudice. Invece si continua a non agire, come se nulla fosse. Chi ha commesso l’abuso è libero di difendersi, ma l’Amministrazione deve garantire il ripristino della legalità, senza ambiguità o favoritismi”.
“La legalità non si prescrive”
La consigliera ribadisce che un abuso edilizio totale è imprescrittibile per legge, e che ogni giorno di silenzio istituzionale mina la fiducia dei cittadini nella giustizia amministrativa.
“L’Amministrazione si comporta come se governasse casa propria. Ma qui si parla di un bene comune. La minoranza continuerà a chiedere che ogni documento venga reso pubblico e che si agisca nel rispetto della legge e dei cittadini”.
In chiusura, Silvi ricorda al sindaco che l’ordinanza di demolizione dell’immobile è stata emessa dallo stesso Comune di Cori, ma che nessuna iniziativa concreta è stata ancora presa per farla rispettare.
La polemica non accenna a placarsi e si preannuncia un confronto ancora lungo e acceso sulla questione morale e legale che sta scuotendo la politica corese.