Non si placa l’eco per il consiglio comunale di lunedì che ha visto una sparuta maggioranza approvare con il sostegno determinante dei consiglieri della lista Marzi la delibera contestata e controversa dell’intervento Escas relativo al polo logistico. A tornare sull’argomento Anselmo Pizzutelli che non risparmia critiche al sindaco Mastrangeli e a quello che resta della sua maggioranza.
“Voglio intanto ringraziare il segretario della Cisl per il convegno organizzato sulla Tav che è riuscito nell’intento di svegliare la politica e di fare quello che invece dovrebbe fare la politica, programmare lo sviluppo.”
“In maniera lungimirante ha ricoperto l’incapacità della politica nel programmare risposte, come è accaduto a Frosinone con il consiglio comunale straordinario nel quel si sono chieste corse veloci per i pendolari senza fermate, nel quale il sindaco non è stato capace di dare seguito segnando il dato di una debolezza politica che è oggi rappresentata plasticamente dal consiglio comunale, nel quale Mastrangeli non ha più la maggioranza per governare.”
Pizzutelli poi si sofferma sui teatrini “Questa debolezza diventa un grottesco teatrino quando si va ala ricerca dei consiglieri per mantenere il numero legale, un teatrino che però non ha nulla a che fare con il teatro dell’arte”.
E dalle parole del consigliere della lista Mastrangeli risale alla mente l’immagine di uno dei consiglieri che ha fatto il salto della quaglia appoggiando in campagna elettorale Domenico Marzi ed ora sostenitore convinto di Mastrangeli, quell’Andrea Turriziani che in un video in campagna elettorale affermava che “tra una controfigura e un sindaco, io preferisco il sindaco” parlando Marzi. Oggi invece, avrà cambiato opinione.
“Come purtroppo accade da tempo, la critica costruttiva vinee considerata un attacco personale. Eppure nessuno di noi è contrario allo sviluppo di Frosinone, ne tantomeno si è contrari al polo logistico. È chiaro a tutti l’importanza del tessuto economico ma è molto meno chiaro una cattedrale in un deserto fa più danni che utili.” Aggiunge Pizzutelli
“Pensare allo sviluppo senza programmare la viabilità, fregandosene dei cittadini di via Selvotta e di via Madonna delle Rose, significa finire di condannare quei cittadini che vivono già una condizione di prigionieri nelle loro case.” Prosegue Pizzutelli.
“Una amministrazione accorta e una politica con un minimo di visione avrebbe lavorato già da qualche anno a trovare soluzioni viarie in grado di limitare l’impatto dei mezzi pesanti, realizzando la bretella nei pressi della ex Permaflex che è l’unica strada in grado di unire via Monte Lepini e lo stradone industriale di Ferentino. In comune si sapeva del progetto del polo, nessuno ha però fatto nulla per pensare a realizzare un progetto di mobilità coerente e necessario.”
“E’ paradossale sentire da Mastrangeli e da Marzi che non ci saranno problemi di viabilità” Aggiunge Pizzutelli che però riprende la vicenda della strada mai completata con i patti territoriali.
“Ho cercato di far capire che il mancato completamento di questa strada che faceva parte del progetto dei patti territoriali con un intervento fino a corso Lazio, può generare problemi con la Regione che ha erogato il finanziamento.”
Pizzutelli ripercorre la storia di quel bando. “L’opera è finanziata con 3,500 milioni di contributo regionale e di 1 milione e 100 mila euro con un mutuo acceso dal comune di Frosinone. Un atto firmato nel 2000 dalla regione e dall’allora sindaco Domenico Marzi.”
“Quest’opera non è mai stata terminata, mai rendicontata, mai collaudata. Eppure all’art.4 della convenzione è espressamente richiamato che eventuali interventi sostitutivi saranno effettuati da un collegio presieduto dal presidente della Regione, e da rappresentanti degli enti interessati. Ebbene tutto ciò non è stato fatto” Sottolinea il consigliere comunale.
“Ecco perché ho sostenuto che sarebbe stato utile un parere del dirigente dei Lavori pubblici o un passaggio con la Regione per capire se ci fossero dei rischi di revoca del finanziamento, dato che la strada non verrà più completata come da patto territoriale.” Puntualizza Anselmo Pizzutelli.
“Di fronte ad un progetto di questa portata, sarebbe stato naturale pensare il completamento del progetto dei patti territoriale, piuttosto che lasciare tutto in mano al privato, che inevitabilmente guarda al proprio di tornaconto“
“L’atteggiamento del sindaco e della giunta che vede queste perplessità come un attacco, invece che un suggerimento da approfondire, dimostra il livello di chi amministra Frosinone” Sentenzia Pizzutelli che attacca nuovamente il metodo Mastrangeli.
“Questo atteggiamento è stato usato per il BRT, per l’ascensore, per la viabilità allo scalo, per il polo logistico. Scarsa attenzione e considerazione dei comitati cittadini da parte di un Sindaco incapace di ascoltare e dialogare, ma soprattutto in grado di creare consenso intorno alle scelte amministrative. Un sindaco senza visione, capace solo a fare proclami che restano parole vuote come nel caso del consiglio straordinario per i pendolari e l’istituzione delle corse dirette, come per la Tav, al quale ha sopperito il sindacato al nulla della politica”.
“Vorrei capire se quell’accordo sui patti territoriali e soprattutto se l’articolo 4 di quell’accordo sia ancora vigente oppure no e se il collegio richiamato in quell’articolo di debba esprimere oppure no” Aggiunge il consigliere che conclude il suo pensiero con una considerazione.
“Resta l’amaro in bocca per quella che rischia di diventare un’altra occasione persa per la città” Sempre più spesso assistiamo ad una messa in scena tra chi non vuole perdere quello poco di gestione del potere che gli è rimasto, una sorta di sopravvivenza della specie in politica, diversamente da chi ha come modo di agire e di pensare lo sviluppo del territorio avendo al centro i cittadini e le loro preoccupazioni”