Cesare Bruni, esponente di Fratelli d’Italia, interviene sulla polemica nata tra le opposizioni – in particolare LBC – e la maggioranza riguardo al consiglio monotematico dedicato ad ABC, l’azienda speciale per la raccolta rifiuti di Latina. Bruni respinge le critiche sostenendo che “gli organi consiliari non possono essere ridotti a dei soviet” e attacca le opposizioni per aver richiesto la presenza di circa 15 soggetti esterni al consiglio comunale.
Secondo Bruni, questa richiesta avrebbe trasformato l’assemblea in una sorta di “assemblea senza controllo”, con il rischio di perdere il rispetto delle regole e rendere vano il confronto sulle reali problematiche della raccolta rifiuti. “Del resto, basti pensare a quante ore ed ore di confronto è durato quel consiglio”, sottolinea. A suo dire, inviter una simile mole di soggetti avrebbe declassato il consiglio a un semplice “organo istruttorio”, pieno di interruzioni e discussioni inutili: “o peggio in un teatrino che svilisce le istituzioni”.
Bruni approva la decisione del presidente del consiglio comunale di revocare gli inviti: “La dignità del consiglio comunale parte proprio dal rispetto del regolamento e dal modo in cui si sta nelle istituzioni”. Accusa inoltre le opposizioni di non poter dare “lezioni a nessuno” in termini di correttezza, ricordando loro che durante il loro periodo di governo, la gestione delle conferenze dei capigruppo sarebbe stata “personalistica ed autoritaria” al punto da escludere il centrodestra dai lavori per un anno e mezzo.
Respinge le accuse di voler limitare il confronto sulle tematiche dell’ABC e sostiene che le commissioni abbiano ruolo istruttorio più adatto, ma riconosce che perfino una commissione congiunta potrebbe non garantire il necessario approfondimento viste le complessità in campo.
Il presidente del consiglio, segnala Bruni, aveva quindi proposto una conferenza dei capigruppo allargata ai presidenti delle commissioni per calendarizzare i lavori. Dal fronte delle opposizioni viene accusata una “emergenza democratica” che Bruni considera infondata: “Come già dimostrato in aula, noi siamo i primi a voler approfondire, con serietà e senza confusioni strumentali, tutte le problematiche relative alla costituzione dell’azienda speciale, al suo sviluppo, ai risultati del progetto e del piano industriale, allora adottati, alla congruità dei costi, alle ragioni dell’aumento esponenziale della Tari, al nuovo progetto che verrà discusso”. Bruni conclude la nota ribadendo la necessità di “serietà, rispetto delle norme e buon senso” nella ricerca delle migliori soluzioni per il servizio di raccolta rifiuti.
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