La decisione di chiudere la Galleria Capo di China senza un confronto reale con i territori coinvolti ha riacceso il malcontento nella Valle di Comino, dove sindaci, imprese e cittadini si sentono ignorati e penalizzati. La richiesta che arriva dalla Federazione Provinciale del PSI di Frosinone è chiara: servono confronto, trasparenza e soluzioni concrete.
Il sindaco di San Donato, Enrico Pittiglio, ha già lanciato l’allarme: nella stagione primaverile si è registrato un calo del 70% del fatturato per molte attività economiche. E con l’estate appena iniziata, il rischio è quello di un collasso per l’economia turistica, agricola e commerciale dell’intero comprensorio.
Il PSI: “Non una questione tecnica, ma politica”
A intervenire con una nota pubblica è Lorenzo Cedrone, consigliere comunale a San Donato e coordinatore del PSI per la Valle:
“Ci sono decisioni che feriscono più per come vengono prese che per ciò che impongono. La chiusura della Galleria Capo di China è una scelta calata dall’alto, che mortifica anni di impegno e sviluppo sostenibile del nostro territorio.”
Il PSI ha rilanciato la richiesta avanzata da Pittiglio al Presidente della Provincia, Luca Di Stefano, per la convocazione urgente di un tavolo tecnico con ANAS, enti locali e imprese.
Agricoltura, turismo e imprese in sofferenza
La Valle di Comino, negli anni, ha costruito un modello di crescita basato su agricoltura di qualità, ospitalità diffusa e tutela del paesaggio. Un sistema che oggi rischia di crollare sotto il peso di costi di trasporto aumentati, viabilità alternativa precaria e disdette nel settore turistico.
“Non chiediamo trattamenti di favore — sottolinea Cedrone — ma equità e attenzione istituzionale. Chiediamo un cronoprogramma vincolante per la riapertura della galleria, misure di sostegno alle imprese danneggiate e interventi urgenti sulle strade alternative”.
Un territorio che chiede ascolto, non imposizioni
Non è la prima volta che la Valle subisce decisioni imposte da lontano, denuncia il PSI. E non è solo una questione infrastrutturale. È il segno di un modello decisionale verticale, che esclude i territori invece di coinvolgerli.
Ma la comunità locale non intende rimanere in silenzio. Venerdì 11 luglio, alla Tenuta Palombo di Atina, la Regione Lazio ha presentato la Strategia Forestale Regionale, riconoscendo la Valle come un “laboratorio di sviluppo sostenibile”.
“È la prova — conclude Cedrone — che un’altra politica è possibile. Serve solo la volontà di ascoltare, non solo su carta ma nei fatti.”