Ormai un dato è certo: la Tari a Sora è troppo cara. E’ troppo cara per i cittadini, è troppo cara per i commercianti, è troppo cara per le imprese. Rischia di diventare un boomerang per l’amministrazione comunale che, forse senza troppo ponderare le conseguenze di questa decisione, ha deciso di mandare le bollette nelle case dei sorani che si sono sollevati, tanto da indire per domani sera alle 21, una manifestazione davanti al palazzo comunale.
Tante le proteste, le prese di posizione dei cittadini, mentre la politica ha cercato di fare dei distinguo, cercando scappatoie, addossando la responsabilità prima alla SAF, poi alla Regione, ma il dato è semplice: il costo della Tari comunale si determina dal costo del servizio di raccolta, all’interno del quale c’è quello dello smaltimento ed una quota fissa, con un calcolo che tiene conto del numero delle utenze domestiche e non domestiche censite.
Questi indici vengono ogni anno rivisti dagli uffici comunali competenti che devono fare i conti anche con i costi del servizio di pulizia e di raccolta, che nel caso di Sora è svolto dalla Ambiente e Sicurezza, la società in house del comune che da due anni non pubblica i bilanci sul proprio sito, in violazione delle norme sulla trasparenza amministrativa.
Abbiamo provato dunque a mettere a comparazione questi indici per capire di quanto è lo scontamento tra una tariffa e l’altra.
Siamo riusciti a recuperare, è il caso di dirlo, le tariffe Tari del 2021 e quelle del 2025 del comune di Sora e le abbiamo messe a confronto.
Intanto va detto che la TARI si calcola stabilito il costo del servizio, è dovuto per un 20% a costi fissi e per l’80% a costi variabili, per essere equa la tariffa deve tenere conto di questa distinzione.
Per ottenere questo si seguono due criteri di calcolo separati e poi si sommano i due mezzi risultati.
I criteri di calcolo sono leggermente diversi fra abitazioni e locali commerciali. Per queste ultime si moltiplica sia la parte fissa, sia la parte variabile per i metri quadrati.
Prendiamo a riferimento l’utenza domestica di una abitazione con 3 persone di un appartamento di 70 metri quadrati. Nel 2021 la tariffa fissa era di 0,684124 euro per metro quadrato e quella variabile di 315,555068 euro per utenza.
Per capire quanto pagare complessivamente di Tari bisogna moltiplicare la tariffa fissa per i metri quadrati dell’abitazione, quindi 0,684124 euro per 70 metri quadrati che è uguale a 47,88868 euro a cui si deve sommare la quota variabile di 315,555068 euro per un totale generale di 363,443748 euro. Questo era il costo della Tari per un appartamento di 3 persone di 70 metri quadrati nel 2021.
Ripetiamo adesso la stessa operazione applicando però le tariffe votate dalla maggioranza Di Stefano, visto che l’opposizione non si è presentata proprio in consiglio comunale.
La tariffa fissa per un appartamento di un nucleo familiare composto da 3 persone per il 2025 è di 1,507971 al metro quadrato, mentre la tariffa variabile è di 306,498216 euro. La tariffa fissa per 70 metri quadrati è dunque di 105,55797 euro (quasi il triplo del 2021) che si deve sommare a quella fissa pari a 306,498216 euro (che diminuisce di 8 euro). Il totale della Tari per un appartamento di 70 metri quadrati abitato da 3 persone per il 2025 sarà dunque di 412,056186 euro
Non serve un laureato in matematica o un dottore commercialista per capire che l’aumento è superiore al 30%. Ed appare evidente come la parte fissa del servizio in quattro anni sia quasi triplicato. In questo costo c’è la parte di soldi che serve a coprire il servizio di raccolta svolto dalla Ambiente e Sicurezza.
Prendiamo ora ad esempio, sempre con le tariffe del 2021 e quelle del 2025 a comparazione, i costi che una attività commerciale dovrà sostenere, ovvero le cosiddette utenze non domestiche.
Come abbiamo già detto, nel caso delle utenze non domestiche sia la parte fissa, sia la parte variabile si moltiplicano per i metri quadrati e sommando le due cifre si ottiene il costo della Tari.
Prendiamo ad esempio un bar di 80 metri quadrati. La parte fissa della tariffa nel 2021 era di 3,578171 euro che si deve moltiplicare per 80 mq e quella variabile di 11,642452 euro che si deve moltiplicare per 80 mq.
Il costo fisso per 80 metri quadri è dunque di 286,25368 euro a cui si aggiunge la parte variabile di 931,39616 euro per un totale di 1.217,64984 euro.
Nel 2025 un bar di 80 metri quadrati dovrà pagare di parte fissa 3,954491 euro al metro quadrato e di parte variabile 13,377337 euro. Per 80 metri quadrati si dovrà pagare per la parte fissa, 316,35928 euro, mentre la parte variabile è pari a 1.070,18696 euro per un totale di 1.386,54624 euro con un incremento di circa il 14%.
A questo punto non serve aggiungere altro. Gli aumenti ci sono stati e sono, soprattutto per le utenze domestiche significative. Nella manifestazione di domani i cittadini chiedono di essere ascoltati dalla politica e chiedono all’amministrazione comunale di aumentare le rate o di differire le date di pagamento senza oneri accessori, more ed interessi.
Non chiedono sconti, dunque i cittadini, ma ad una condizione: che si metta freno allo sperpero. L’amministrazione comunale e la politica locale saprà dare queste risposte ai cittadini?
Intanto l’avvocato Antonio Lecce, pare stia per presentare, proprio domani, una interrogazione all’amministrazione comunale per capire i motivi di questi aumenti e ricercare soluzioni. Qualcosa si muove dunque dentro i meandri della politica locale.