Ad Artena arrivano quattro centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria. Grazie al gruppo politico Artena per il futuro, il paese dei Monti Lepini avrà nuovi strumenti per il controllo dell’inquinamento atmosferico.
Inizia così la campagna Che aria tira ad Artena?, un percorso di scienza partecipata pensato per divulgare e trasmettere conoscenze sul particolato fine e sulle sostanze che compromettono la salute.
La scienza partecipata può essere uno strumento utile per la collettività

Coinvolgere la cittadinanza nelle misurazioni delle matrici ambientali è il primo passo per realizzare un progetto di scienza partecipata (citizen science) in un territorio.
Nella piccola cittadina in provincia di Roma questo coinvolgimento inizia sabato 12 aprile con un incontro pubblico, alle ore 17 presso il bar 50 special, dedicato al monitoraggio partecipato della qualità dell’aria attraverso l’installazione di 4 centraline indipendenti che verranno posizionate in punti differenti della città.

Artena per il futuro ha scelto di auto finanziare l’innesco di questo processo portando in paese delle strumentazioni facili da utilizzare e utili per comprendere le concentrazioni di polveri sottili nell’aria.
Il gruppo politico indipendente e con una forte connotazione ecologista ha coinvolto la rete di monitoraggio civico Che aria tira? Si tratta di un movimento con base a Firenze che riunisce innovatori, attiviste e attivisti, ricercatrici e ricercatori impegnati a condividere dati e strumenti sull’inquinamento atmosferico.
“Che Aria Tira?” è un progetto di Cittadinanza Attiva e di Citizen Science che ha come obiettivo quello di costruire una rete indipendente di monitoraggio della qualità dell’aria, dove i cittadini, le associazioni/organizzazioni o altre istituzioni possono costruirsi una propria centralina di monitoraggio ambientale e condividere i dati online su piattaforma partecipata.
Il progetto ha un anima completamente open source e sposa a pieno la filosofia dell’Open Data, della Trasparenza e della Partecipazione.
Grazie a questa collaborazione Artena sarà inserita nella mappa di Che aria Tira? e ogni centralina sarà monitorabile in tempo reale consegnando dati sulle concentrazioni di Pm10 e PM2,5.

“Per il nostro territorio significa ottenere nuovi punti di controllo sugli inquinanti atmosferici. Con questa iniziativa sarà possibile aprire un dibattito cittadino sulle politiche ambientali e indirizzare le iniziative per il miglioramento della qualità dell’aria.” Affermano da Artena per il Futuro.
Una delle centraline sarà installata a pochi metri di distanza da Fassa Bortolo, stabilimento in zona via Giulianello che sta cercando di costruire dei forni industriali per la produzione di calce alimentati da biomasse, rifiuti della filiera del legno e altri materiali.
Un progetto che ha criticità, zone grigie e una procedura che non ha tenuto conto della popolazione. La dirigenza Fassa ha scelto di generare uno scontro tra lavoratori e cittadinanza minacciando licenziamenti e ponendosi in un ruolo di vittima. In questo momento servono invece momenti collettivi, condivisioni di conoscenze e di strumenti capaci di concretizzare una transizione ecologica giusta.
Con il monitoraggio pubblico sarà possibile verificare quanto e come sta inquinando la Fassa e non solo la Fassa. Quale sarà la concentrazione di PM10 dal traffico dei Tir che attraversano il paese.
Bene farebbe a questo punto l’Arpa Lazio ad installare, come ha fatto per esempio a Frosinone, Cecano e Cassino le centraline per completare il monitoraggio su tutto il territorio comunale e circostante. Una iniziativa meritoria che poteva essere organizzata anche in Comune per dare ai cittadini la possibilità di una partecipazione maggiore.