Si è svolta in una partecipata assemblea presso il bar 50 Special, lungo la strada che collega Artena a Giulianello di Cori, la presentazione pubblica del progetto “Che aria tira ad Artena”, promosso dal movimento civico Artena per il Futuro.
Obiettivo dell’iniziativa: monitorare la qualità dell’aria ad Artena e sensibilizzare la cittadinanza sull’impatto ambientale di opere e impianti previsti nella zona.
Artena aria: nasce un monitoraggio indipendente dal basso
Ad aprire l’incontro è stato Davide Corsetti, che ha spiegato le ragioni alla base di questa iniziativa civica. Sul territorio, ha detto, incombono gravi minacce ambientali:

- I lavori di ampliamento dello stabilimento Fassa
- La realizzazione di cinque impianti a biogas attorno ad Artena
A illustrare il funzionamento del progetto è stato Salvatore Moretti del gruppo “Aria che tira”, esperto in scienza partecipata. L’iniziativa si ispira a esperienze già avviate in altre città italiane, basate su centraline open data e coinvolgimento diretto dei cittadini.
Installate quattro centraline per il monitoraggio dell’aria ad Artena
Sono state già individuate le prime quattro postazioni dove verranno installate le centraline di rilevamento indipendenti (dal costo di 350 euro ciascuna):
- Centro storico (presso la sede dell’Arci)
- Valle dell’Oste
- Bar 50 Special
- Colubro
Questi dispositivi monitoreranno costantemente:
- PM10
- PM2.5
- Inquinamento anaerobico
I dati saranno pubblici, affiancando quelli dell’Arpa Lazio e inseriti in una mappa nazionale condivisa per favorire confronto e azioni concrete.
I rischi ambientali: l’impatto dei progetti Fassa e biogas
Leonardo Caponera ha illustrato gli effetti devastanti che il progetto Fassa potrebbe avere sulla qualità dell’aria di Artena:
- Produzione di 200 tonnellate di idrato di calcio al giorno
- Consumo giornaliero di 400.000 litri d’acqua
- Combustione di 30.000 tonnellate di cippato all’anno
- Aumento delle polveri prodotte da 4 a 746 kg/giorno
Dati definiti “impressionanti” dai partecipanti, che sollevano gravi dubbi sulla sostenibilità ambientale dell’opera.
La denuncia: “Ci trattano come a Taranto e Piombino”
Alessandro Coltrè ha criticato duramente l’approccio della Fassa:
“Stanno usando la retorica del lavoro come a Taranto. Ma nel 2025 non possiamo accettare scelte che sacrificano l’ambiente e la salute per l’occupazione”.
Anche l’assessore Latini ha ricordato che il Consiglio Comunale di Artena si è già espresso contro l’ampliamento, ma ha anche riconosciuto che serve un’azione concreta e coraggiosa per bloccare il progetto.
Artena per il Futuro: “Serve mobilitazione, anche con nuove centraline”
L’assemblea si è conclusa con l’appello del movimento Artena per il Futuro a coinvolgere nuovi cittadini e installare altre centraline, chiedendo anche l’impegno diretto del Sindaco Carocci e dell’amministrazione comunale.