Di persone che si incatenano nei palazzi comunali, se ne sono viste tante, soprattutto se legate a problemi di carattere sociale o abitativo, ma che fosse un imprenditore edile ad incatenarsi nel Comune di Artena ci mancava.
E’ accaduto nella giornata di ieri. Corsetti, l’imprenditore edile che si è incatenato è il padre di Davide Corsetti, candidato a sindaco nelle ultime elezioni amministrative con la lista Artena per il futuro.
L’uomo attende da 20 anni che il comune gli rilasci la concessione edilizia per costruire delle villette a schiera in zona Valcarelli.
20 anni di attesa che sono culminati ieri in un gesto eclatante, quello cioè di incatenarsi nell’ingresso del Palazzo comunale per protestare contro l’ufficio tecnico del comune.
Ora una considerazione andrebbe fatta. Al netto di quella che può essere una inefficienza della macchina amministrativa, che l’amministrazione Carocci dovrebbe affrontare e risolvere con la prossima assunzione di un tecnico comunale, c’è da chiedersi come mai da venti anni nessun sindaco che si è succeduto ad Artena abbia mai portato avanti questa lottizzazione.
Va da se che per una lottizzazione che viene autorizzata, saranno necessarie anche le opere di urbanizzazione primaria come ristoro verso i cittadini e la comunità.
Ci auguriamo che questo accada, diversamente da quanto accaduto in passato, sempre ad Artena, dove in qualche lottizzazione tutto si è costruito tranne le opere di urbanizzazione.
Al centro della protesta, sembrerebbe la posizione dei tecnici comunali che avrebbero eccepito la documentazione presentata.
La protesta clamorosa è andata avanti per un pò di tempo e poi si è risolta pacificamente con il sig. Corsetti che ha lasciato il palazzo comunale.
Corsetti è tra l’altro persona nota in paese per la sua attività edile e per le lottizzazioni costruite ad Artena.
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