Il Comitato “Basta Rifiuti a Pontinia” torna a denunciare i pericoli legati al progetto di impianto biometano nell’ex area Miralanza. Nuove segnalazioni rafforzano i timori ambientali e sanitari. Il Comitato “Basta rifiuti a Pontinia” apprende con preoccupazione, tramite organi di stampa e comunicato ufficiale, che il Comune di Pontinia ha presentato un esposto formale ai Carabinieri il 27 maggio. La segnalazione riguarda la presunta presenza di rifiuti interrati nel terreno dell’ex stabilimento Miralanza, dove dovrebbe sorgere un contestato impianto per la produzione di biometano.
La denuncia arriva a ridosso della seconda seduta della Conferenza dei Servizi, fissata per il 30 maggio 2025, nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
“Questo episodio non fa che aumentare le nostre perplessità e le preoccupazioni per la salute della nostra comunità“, ha dichiarato Ivan Attanasio, presidente del Comitato.
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Contrarietà totale al progetto: salute pubblica a rischio
Il Comitato ribadisce il proprio dissenso assoluto, chiedendo alla Regione Lazio trasparenza e tutela della salute pubblica, in linea con le posizioni già espresse da:
- Amministrazione comunale
- Tutte le forze politiche locali
- Diverse associazioni di cittadini
L’Amministrazione, infatti, ha già depositato un parere tecnico negativo, fondato su consulenze specialistiche, che definisce il progetto:
- Sovradimensionato
- In stato embrionale
- Privo di valutazione approfondita sull’impatto ambientale e sanitario
Un contesto agricolo e storico da tutelare
L’area in questione si trova in un contesto a vocazione agricola, a ridosso di beni storici come:
- La stazione di Mesa con il suo edificio rinascimentale
- Il mausoleo di Clesippo, risalente al I secolo d.C.
- La Via Appia, una delle strade romane più antiche
Un impianto di questa portata minaccia sia l’ambiente che il potenziale turistico e culturale dell’agro pontino.
Odori, acque contaminate e traffico: i rischi concreti
Secondo il Comitato, i rischi principali per i residenti e l’ambiente sarebbero:
- Emissioni odorigene fastidiose
- Contaminazione dell’aria e delle falde acquifere
- Aumento del traffico pesante, con impatto su infrastrutture e vivibilità
- Necessità di importare biomassa da altre province, aumentando l’inquinamento
Il “bio” non basta: serve vera transizione ecologica
Il Comitato contesta l’uso del prefisso “bio” come copertura greenwashing, denunciando:
- Una progressiva industrializzazione del territorio
- Il rischio che la Provincia di Latina diventi il centro del business del biogas
La vera transizione ecologica, secondo il Comitato, dovrebbe puntare su:
- Comunità energetiche locali
- Mini-impianti di prossimità
- Efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati
Appello alla Regione Lazio: fermate il progetto
Il Comitato “Basta rifiuti a Pontinia” chiede che:
- La Regione non autorizzi l’impianto
- Sia ascoltata la comunità locale
- Si ponga fine alla speculazione mascherata da sostenibilità
“La salute e il benessere dei cittadini devono prevalere sugli interessi economici di pochi. Il Lazio può e deve essere un modello di sviluppo sostenibile”, si legge nella nota
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