Nel consiglio comunale del 3 giugno è stato approvato il bilancio comunale Cori 2024. Una seduta che conferma, purtroppo, una situazione finanziaria già nota e drammaticamente stabile: un disavanzo pari a 6 milioni di euro, 14 milioni di euro di residui attivi da recuperare – soprattutto TARI non versata – e ben 9 milioni di debiti nei confronti dei fornitori.
«Questi numeri non sono frutto di un’emergenza passeggera, ma di una condizione ormai strutturale», denuncia Germana Silvi, consigliera di minoranza per L’Altra Città e membro della Commissione Bilancio. «Non si accumulano 9 milioni di debiti da un anno all’altro, e 14 milioni di crediti non riscossi parlano da soli».
L’assessora al Bilancio, Simonetta Imperia, ha provato a rassicurare con parole d’ottimismo («situazione in miglioramento, lento pede»), ma dopo sette anni, secondo Silvi, è difficile credere che l’amministrazione abbia davvero invertito la rotta.
Il Progetto IFEL: molto fumo, poco arrosto

Uno degli strumenti più citati dall’amministrazione è il cosiddetto “Progetto Riscossione” sottoscritto con IFEL, che avrebbe dovuto supportare il Comune nell’ottimizzare l’entrata dei tributi. Tuttavia, sempre secondo quanto dichiarato in aula, IFEL si sarebbe limitata a proporre modifiche marginali ai regolamenti su TARI e IMU, senza impatti concreti sulla capacità di riscossione.
«La montagna ha partorito un topolino», è il commento ironico – ma amaro – della consigliera Silvi che sottolinea come molti di questi 14 milioni di crediti potrebbero non essere più riscuotibili.
Bilancio tecnico, ma con effetti concreti
Il quadro che emerge dal bilancio comunale Cori 2024 non è solo tecnico: impatta la vita quotidiana dei cittadini. La carenza di risorse si traduce in: tagli alla manutenzione ordinaria del paese; rinvii nella sistemazione delle strade; minore decoro urbano; mancanza di fondi per iniziative culturali e assistenziali.
In questo contesto, molte attività sociali e culturali sono finanziate solo da fondi regionali o statali. Il Comune, invece, non riesce a sostenere con risorse proprie nemmeno i servizi basilari, poiché gran parte del bilancio è vincolato a pagare i debiti accumulati e a compensare i mancati incassi della TARI, che toccano il 40%.
«Altro che gestione da buon padre di famiglia», conclude la consigliera. «Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti».
L’amministrazione De Lillis quindi non riesce a farsi pagare le tasse dei cittadini o non vuole? 14 milioni di euro di tasse non riscosse, soprattutto tra Tari e IMU, significa che l’amministrazione comunale non è in grado di farsi pagare per i servizi collettivi.
Forse sarebbe il caso che la giunta trovi soluzioni soluzioni adeguate per evitare che, finiti i finanziamenti del PNRR, Cori si ritrovi sull’orlo del dissesto finanziario.
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