Il caso dei centri anziani di Pomezia infiamma il dibattito cittadino. Dopo la sospensiva del TAR, piovono accuse di ingerenza politica e scelte amministrative poco trasparenti da parte del Partito Democratico. L’unico servizio che funzionava rischia ora lo smantellamento.
Centri anziani Pomezia, il TAR sospende la revoca, ma resta l’ombra sull’Amministrazione
Le ricostruzioni giornalistiche sull’annullamento della convenzione per la gestione dei centri anziani di Pomezia gettano una luce inquietante sulle reali intenzioni dell’Amministrazione Felici.
Il TAR ha già concesso una prima sospensiva, congelando temporaneamente gli effetti della revoca, ma le preoccupazioni tra cittadini e associazioni restano forti.
Coincidenze sospette tra politica e burocrazia nel
Secondo quanto denunciato da alcuni esponenti dell’opposizione, la procedura di revoca sarebbe stata formalmente avviata pochi giorni dopo l’intervento in consiglio comunale di un consigliere di maggioranza, che aveva sollevato proprio le criticità poi usate come motivazione della revoca stessa.

“Per come la vediamo noi, è un caso evidente di ingerenza politica nell’amministrazione”, afferma il Partito Democratico.
Centri anziani Pomezia, un servizio funzionante e partecipato, ora a rischio
Fino ad oggi, i centri anziani rappresentavano forse l’unico servizio comunale funzionante:
- Ampia partecipazione degli utenti
- Iniziative culturali, ricreative e sociali
- Forte impatto sull’inclusione e la coesione territoriale
Tutto questo rischia di essere cancellato con un colpo di spugna, nonostante le rassicurazioni ufficiali.
Rassicurazioni social vs realtà amministrativa
Sui social, la sindaca Veronica Felici ha diffuso foto e messaggi rassicuranti, ma il contrasto con la realtà dei fatti lascia spazio a un interrogativo sempre più diffuso:
“Chi decide davvero in questa maggioranza?”
Una domanda legittima, da parte del Partito Democratico, soprattutto alla luce di quanto accaduto con altre decisioni contestate della giunta.
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