Oltre 400 scout del CNGEI, provenienti da tutta la Regione si sono dati appuntamento al lago di Caste Gandolfo per il tradizionale appuntamento della Regata degli Autocostruiti. Un evento che ormai è diventato un must organizzato dalla sezione Cngei dei Colli Albani e da tutti i capi della Regione, che ogni anno richiama centinaia di giovani sulle righe del lago di Castel Gandolfo.
Già da sabato, nonostante il temporale, i ragazzi si sono cimentati nella costruzione ed assemblaggio di imbarcazioni con le quali si sono sfidati nella giornata di domenica.

Lupetti, esploratori, rover e adulti si sono ritrovati per sfidarsi con imbarcazioni costruite con materiali tra i più disparati e soprattutto riciclati.

Bidoni, persiane, pallet, contenitori per l’acqua, materiali galleggianti. La fantasia ha trovato libero sfogo per la realizzazione di queste imbarcazioni con le quali gli scout si sono sfidati a colpi di pagaia.


Sotto l’occhio attento delle unità cinofile di salvataggio, delle misericordie e dei capi, i ragazzi hanno dovuto percorrere un breve tratto di lago nel minor tempo possibile.
Una gara a tempo che ha visto tutti protagonisti. La mattinata ha visto l’apertura della manifestazione con il quadrato degli scout e poi la dimostrazione delle unità cinofile di salvataggio.

Poi a seguire i ragazzi hanno calato le loro imbarcazioni in acqua per sfidarsi in questa competizione, dove l’ingegno e la fantasia la fanno da padroni.
Una attività che consente ai giovani di sperimentare la realizzazione di una imbarcazione galleggiante, di utilizzare l’ingegno e la fantasia e soprattutto imparare a pagaiare in acqua, in assoluta sicurezza.

La regata del Cngei è stata patrocinata dal Parco dei Castelli Romani e dal Comune di Castel Gandolfo e dalla Città Metropolitana di Roma.

In questo modo i ragazzi hanno approfittato anche per un proverbiale tuffo in acqua e, soprattutto per socializzare tra di loro.
Folto il pubblico presente, soprattutto curiosi e tanti genitori a tifare per i propri ragazzi. Una iniziativa che ha avuto anche risvolti educativi, classici del metodo scout e che chiude di fatto le attività dell’anno scout con i ragazzi proiettati adesso alla realizzazione dei loro campi di unità .